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Cittadinanza. “Tempo scaduto, ora riprendere e approvare la riforma”

La relatrice Lo Moro a G2 Parlamenta:  “Il referendum non sia d’ostacolo”. Aprire agli adulti? “Sarebbe giusto, ma se alteriamo il perimetro del ddl non verrà approvato”

 

Roma – 29 settembre 2016 – Che fine ha fatto la riforma della cittadinanza per i figli degli immigrati?

“C’è grande attenzione in commissione e in Aula e come capogruppo del Pd non avrei alcun dubbio a darle priorità” assicura la relatrice Doris Lo Moro. “Mi auguro che anche il governo sia dello stesso avviso e che la vicinanza della data del referendum non alteri un’altra volta il percorso”. 

“Stiamo parlando di minori che esistono sul nostro territorio e che hanno diritto a vivere serenamente con i figli delle persone già italiane, quindi è una cosa di assoluta gravità” sottolinea la senatrice del Pd in una  video intervista a G2 Parlamenta, progetto di informazione e sensibilizzazione della rete G2 Seconde Generazioni. “Quello che è successo – spiega – è che ci sono stati migliaia di emendamenti,  quindi  c’è necessità di un certo numero di ore e di giorni”. 

Ore e giorni che finora, però, la Commissione Affari Costituzionali non è riuscita a trovare. “Ci siamo detti che a settembre alla ripresa dei lavori sicuramente saremmo ripartiti con la legge sulla cittadinanza. Ora la mia intenzione e anche l’intesa che ho raggiunto con la presidente della Commissione e il messaggio che ho trasmesso anche agli altri è che non si tratta di ripartire, ma si tratta di riprenderla e di chiuderla”. 

La relatrice non si esprime sulla possibilità che il testo approvato alla Camera venga modificato in Senato, per poi quindi necessariamente tornare all’altro ramo del Parlamento. Esclude però stravolgimenti, e in particolare  un’apertura anche alla cittadinanza degli adulti: “Sono modifiche che anche a me sembrano urgenti e da fare, ma non in questo testo, perché se ne alteriamo il perimetro non si fa più”. 

Gli emendamenti, oltre settemila e non ancora pubblicati, sono frutto dell’ostruzionismo della minoranza e in particolare della Lega. “Nella maggioranza un singolo senatore può fare un emendamento, ma per sottoporre un problema. Questo non significa poi né insistere né presentarlo per dividere”.  Lo Moro, tra l’altro, non ha presentato emendamenti, ed è significativo visto che è la relatrice, ma anche la capogruppo del Partito Democratico in Commissione. 

Nessuna previsione, da parte della relatrice, su quando verrà davvero approvata la riforma, (“riguarda centinaia di migliaia di persone, un problema sono solo politico, ma anche umano, sarebbe fuori luogo giocare  dire la mia”),  il riferimento al referendum del 4 dicembre è chiaro auspicio perché si faccia prima. Anche perché, dice Lo Moro, “c’è un limite a tutto e i tempi sono già scaduti”

 

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