Roma – 17 maggio 2013 – Altro che referendum. Nel Movimento 5 Stelle, con buona pace di Grillo, c’è chi è convinto che la riforma della legge sulla cittadinanza vada scritta e approvata in Parlamento. Con una sterzata decisa verso lo ius soli.
Chissà se quando Grillo venerdì scorso tuonava sul suo blog si rivolgeva anche ai suoi parlamentari, ricordando, ad esempio, che pure la capogruppo alla Camera Roberta Lombardi si è espressa a favore della riforma. Fatto sta che tre giorni prima, il 7 maggio, tre senatrici del M5S avevano firmato un disegno di legge che renderebbe subito italiani i figli degli immigrati.
È l’atto del Senato numero 17, “Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di introduzione dello ius soli”. È stato presentato il 15 marzo dal senatore Ignazio Marino e firmato da una ventina di esponenti del partito democratico e, appunto, da tre grilline: la toscana Alessandra Bencini, la sarda Manuela Serra e la veneta Paola De Pin.
Il testo del ddl ancora non è disponibile. Ma sarebbe ancora più clamoroso se fosse identico a quello presentato da Ignazio Marino nella scorsa legislatura: diceva che è italiano “chi è nato nel territorio della Repubblica". Ius soli puro, insomma, la proposta più radicale presentata finora in Parlamento.
EP