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Cittadini Ue: stop al decreto sulle espulsioni

Dopo il no della commissione europea, il governo rinuncia a cambiare le regole

Roma – 16 ottobre 2008 – Le norme sulla circolazione e il soggiorno dei cittadini comunitari in Italia non verranno modificate. Il governo ha deciso di fare marcia indietro dopo le obiezioni di Bruxelles.

Un decreto legislativo che riscriveva le regole per romeni, polacchi e altri cittadini Ue è stato inviato alla Commissione europea la scorsa estate, per un esame preliminare. Quel testo, ha ricordato ieri Maroni durante un’audizione di fronte alla Commissione Schengen, “prevede che chi non ha i requisiti per risiedere in Italia (reddito, residenza, ecc.) debba essere espulso”.

Ma per l’esecutivo dell’Ue questo non è in linea con la normativa comunitaria.  “La Commissione ritiene eccessiva questa sanzione, preferendo l’invito ad allontanarsi dal Paese. Noi abbiamo accolto la richiesta della Commissione per evitare una procedura di infrazione, ma io non la condivido, perché non penso che il semplice invito ad andarsene sia una sanzione efficace”.

“Eviteremo quindi – ha concluso Maroni – di modificare il decreto del 2007 sulla libera circolazione".

Minniti (Pd): "Vittoria del diritto"
”Tutte le nostre preoccupazioni e contrarietà alle modifiche proposte dal governo al decreto legislativo sulla libera circolazione delle persone sono state confermate dalla Commissione europea" ha commentato  dal Pd il ministro ombra dell’Interno, Marco Minniti. 

"Maroni  – ha detto Minniti – lo ha dovuto apertamente riconoscere. È  una vittoria del diritto e per noi una bella soddisfazione”.

 

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