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Claudio Baglioni: “Sono contrario ai respingimenti”

“Ma gli arrivi devono essere governati”

Roma, 23 maggio 2011 – Alcuni migranti ”sono entrati nella mia casa in affitto di Lampedusa” e ”non hanno toccato niente, al massimo si saranno scolati qualche bottiglia di vino. Prove di integrazione…”

E’ quanto racconta, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, Claudio Baglioni, che da anni organizza eventi a Lampedusa per favorire l’intergrazione con la sua Fondazione ‘O Scia’: il prossimo, la manifestazione ‘Susiti Lampedusa’ si terra’ nell’isola il 2, 3 e 4 giugno.

Il cantautore romano sottolinea che verso i migranti ha visto ”la solidarieta’ straordinaria dei lampedusani” e ”la vergognosa impreparazione della politica. Italiana, europea, mondiale”. Il cantautore si dice ”contrario ai respingimenti”, ma convinto che ”gli arrivi devono essere regolati, governati”. E qui, sottolinea: ”c’è un deficit politico enorme: si parla ancora di emergenza” ma è ”un’emergenza che dura da vent’anni”. Secondo Baglioni una ”questione epocale” come quella dell’immigrazione ”non può essere occasione di propaganda o litigio tra politici ignoranti che dibattono di cose di cui non sanno nulla”.

Della questione immigrazione, per il cantautore, non dovrebbe occuparsi il ministero dell’Interno (perche’ non bisogna a suo avviso considerarla ”una questione di polizia”) ma quello ”del Welfare”. Baglioni pero’ non boccia il ministro Maroni: ”se non altro si e’ dato da fare”. Dopo la visita di Berlusconi sull’isola, Baglioni dice di aver parlato con il premier: ”ho avuto l’impressione – confessa – che si sia fatto condizionare dal briefing dell’ultimo minuto”, facendo poi promesse di cui ”i lampedusani hanno riso”.

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