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Coldiretti: “La vendemmia del 2011 salvata da 30mila immigrati”

“Nel corso degli anni e’ cresciuta la presenza dei lavoratori stranieri che sono diventati una componente indispensabile dei principali distretti vitivinicoli nazionali dove senza di loro la produzione sarebbe a rischio”


Roma, 10 settembre 2011 – “La vendemmia 2011 in Italia e’ salva grazie all’impegno di 30mila lavoratori stranieri che garantiscono la raccolta delle uve destinate ai piu’ pregiati vini di qualita’ dal Brunello di Montalcino al Barbaresco fino al Prosecco nel cui distretto lavorano addirittura immigrati di ben 53 differenti nazionalita’ da 4 diversi continenti”.

E’ quanto e’ emerso, ha riferito la Coldiretti, “da una analisi sulla vendemmia ‘multietnica’, attualmente in corso lungo tutto lo stivale e si prevede quest’anno di buona qualita’ e contenuta su una produzione di 44-45 milioni di ettolitri”.

“Nel corso degli anni e’ cresciuta la presenza tra i filari dei lavoratori stranieri che sono diventati una componente indispensabile dei principali distretti vitivinicoli nazionali dove senza di loro la produzione sarebbe a rischio” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. “Oggi – ha proseguito – nei territori di coltivazione dei vigneti destinati alla piu’ prestigiose etichette convivono e lavorano intere comunita’ di persone di diversa nazionalita’”.

“Se nelle vigne destinate alla produzione del Prosecco a prevalere e’ la presenza di lavoratori polacchi, in quelle destinate alla produzione del Barolo – ha continuato la Coldiretti – si affermano i macedoni mentre in Lombardia per la Bonarda dell’Oltrepo’ pavese la leadership e’ dei romeni che insieme ai polacchi operano in maggioranza anche nei vigneti delle ‘bollicine’ del Franciacorta.

In Toscana per il Brunello di Montalcino sono i maghrebini, in particolare i tunisini, a dare il contributo nel garantire l’integrita’ delle uve”. “E, infine, nelle colline dei Castelli romani, in mezzo agli studenti che rappresentano la maggioranza degli assoldati per la vendemmia, sono gli immigrati dell’est europeo – ha detto ancora – a lavorare nella raccolta delle uve che danni il Frascati. Il risultato e’ che quasi il 15 per cento dei 210mila lavoratori impegnati nella raccolta delle uve e’ straniero”.

“La presenza di lavoratori stranieri – ha sottolineato la Coldiretti – contribuisce peraltro in misura significativa al ringiovanimento delle campagne in quanto si tratta spesso di lavoratori con una eta’ di molto inferiore a quella media dei settore. A questo si aggiunge anche il ruolo nei confronti dello spopolamento dei centri minori spesso collegati ad importanti attivita’ vitivinicole”.

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