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Colf, badanti e babysitter, bonus da 960 euro con la dichiarazione dei redditi

Anche alle lavoratrici domestiche spetta il bonus Irpef ( i famosi 80 euro al mese). Non arriva però insieme alla paga, come per gli altri lavoratori dipendenti

 

Roma – 22 aprile 2016 – Fino a 960 euro. È il gruzzoletto che i lavoratori domestici possono recuperare con il bonus irpef. 

Sono i famosi “80 euro al mese” che gli altri lavoratori dipendenti, se hanno i requisiti, ricevono durante l’anno in ogni busta paga. Per colf, badanti e babysitter la procedura cambia, perché le famiglie non sono sostituti d’imposta, e quindi non possono dare loro il bonus al posto dello Stato. La soluzione? I soldi arrivano l’anno successivo e tutti insieme, dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi. 

Il reddito, in questo caso, è fondamentale. Il bonus spetta infatti per intero a chi ha un reddito complessivo tra gli 8 mila e 24 mila euro,  tra i 24 mila e i 26 mila euro spetta in misura progressivamente ridotta. Niente bonus per chi ha un reddito inferiore a 8 mila euro, che già non paga le tasse, né per chi ha un reddito superiore a 26 mila euro, caso piuttosto raro tra i lavoratori domestici. 

Dopo la denuncia dei redditi si calcolano le tasse da pagare, alle quali viene sottratto l’importo del bonus. Se il bonus è superiore alle tasse da pagare, la colf, la badante o la babysitter ha diritto alla differenza, che viene accreditata su un conto corrente o riscossa presso un ufficio postale. Per capire se si hanno i requisiti e a quanto ammonta il bonus la strada migliore  è rivolgersi a un Centro di Assistenza Fiscale. 

“Molte lavoratrici domestiche, in particolare le assistenti familiari conviventi, hanno redditi compatibili con il bonus. È quindi importante che siano informate di questa possibilità” dice a Stranieriinitalia.it Raffaella Maioni, responsabile nazionale Acli-Colf. 

“La dichiarazione dei redditi, oltre che obbligatoria, è fondamentale anche per avere assegni familiari, detrazioni per spese mediche e altre agevolazioni, noi quindi consigliamo sempre di prendere appuntamento in un Caf” aggiunge Maioni. “La consapevolezza fiscale negli anni è aumentata, ma deve crescere ancora molto. Il fatto che ci sia moltissimo lavoro nero, naturalmente, non aiuta”. 

 

Elvio Pasca

 

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