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Colf, badanti e babysitter. Caccia ai datori che non hanno versato i contributi

L’inps sta inviando avvisi bonari a chi ha almeno un trimestre scoperto nel 2010. Chi non dimostra di essere in regola, dovrà pagare

Roma – 14 luglio 2014 – Nome in codice: “Operazione silenti”. Obiettivo: scovare i datori di lavoro domestico che non hanno versato i contributi per colf, badanti e babysitter e convincerli a pagare. All’inizio, con le buone maniere.

Dopo aver controllato i suoi archivi,dallo scorso mese l’Inps ha iniziato a inviare avvisi bonari ai datori che risultano avere almeno un trimestre “scoperto” nel 2010. Un’operazione a tappeto, con la quale chiede loro di giustificare la mancanza di quei contributi oppure di dimostrare che in realtà sono stati già versati. Se però non è così,  bisogna mettersi in regola al più presto.

“L’INPS – conferma Assindatcolf – richiede che si provveda a giustificare il motivo della totale o parziale assenza dei contributi:  allegando copia dei bollettini attestanti l’avvenuto pagamento, indicando la causa di sospensione temporanea dell’obbligo contributivo (permesso non retribuito, maternità, ecc.) o  indicando l’eventuale data di cessazione del rapporto di lavoro ed inviando copia relativa della comunicazione effettuata a suo tempo”.

Tutte queste segnalazioni potranno essere comunicate all’INPS via fax, al numero verde  800.803.164, compilando il modulo allegato alla richiesta pervenuta. Se invece gli importi richiesti non sono stati effettivamente versati, Assindatcolf ricorda che il datore di lavoro può provvedere al relativo pagamento con un versamento unico, mediante modello F24, entro 30 giorni dal ricevimento, oppure chiederne la rateazione.

Nei controlli dell’Inps potrebbero incappare anche molti datori che hanno partecipato alla regolarizzazione di colf e badanti extraue del 2009. Quanti di loro, dopo che il lavoratore si è messo in tasca il permesso di soggiorno, hanno continuato a versare regolarmente  i contributi?

EP

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