Deve contenere stipendi e quote del tfr erogati lo scorso anno. Servirà alle lavoratrici per la denuncia dei redditi e, se sono straniere, per rinnovare il permesso di soggiorno
Roma – 26 febbraio 2016 – Non è proprio la “certificazione unica” prevista per tutti gli altri lavoratori dipendenti, ma anche colf, badanti e babysitter devono ricevere un documento simile dal datore di lavoro.
Lo ricorda l’associazione Assindatcolf a quanti si fanno aiutare in casa da colf, badanti, baby sitter, suggerendo che questo potrebbe essere il momento giusto per muoversi. I datori dovranno predisporre una dichiarazione scritta che attesti i redditi erogati nel 2015 e che riporti non solo gli stipendi ma anche eventuali anticipazioni di Tfr, qualora fossero state corrisposte.
Il datore di lavoro domestico, non essendo sostituto di imposta, non è obbligato a rilasciare la certificazione unica (il vecchio Cud) entro il 29 febbraio poiché il contratto collettivo del lavoro domestico prevede solo che questo adempimento venga eseguito almeno 30 giorni prima della scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi…
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