È prevista dal contratto collettivo del lavoro domestico. Ecco come si calcola
Roma – 23 dicembre 2010 – Per chi si fa aiutare da colf, badanti e babysitter è arrivto il momento di pagare la tredicesima. Un obbligo sancito dal contratto collettivo del lavoro domestico, che all’articolo 37 recita: “In occasione del Natale, e comunque entro il mese di dicembre, spetta al lavoratore una mensilità aggiuntiva”.
Per calcolare la tredicesima (sulla quale non si pagano contribuiti Inps) vanno considerati anche i periodi di assenze dal lavoro per malattia, infortunio o maternità e la procedura varia se il rapporto è a tempo pieno con retribuzione mensile, settimanale oppure “a ore”.
Nel primo caso basta aggiungere alla paga di dicembre un’altra mensilità, così se lo stipendio mensile è di 1000 euro, la tredicesima sarà di 1000 euro. Se la lavoratrice è stata però assunta durante l’anno, bisognerà darle tanti dodicesimi di stipendio quanti sono i mesi effettivamente lavorati. A una colf assunta il primo aprile con uno stipendio mensile di mille euro spetterebbero così 750 euro (1000/12 * 9).
Quando la lavoratrice è retribuita a settimana, si può invece calcolare la tredicesima moltiplicando la paga settimanale per 52 (o, per chi è stata assunta nel corso dell’anno, per le settimane effettivamente lavorate) e dividendola per 12. Una babysitter che prende 50 euro a settimana, avrà diritto quindi a una tredicesima di 216,6 euro.
Per calcolare la tredicesima delle colf “a ore”, che possono prestare la loro opera discontinuamente, occorre infine sommare tutte le retribuzioni pagate nel corso dell’anno e quindi dividerle per dodici. Per esempio, una colf che prende 7 euro l’ora, che ha lavorato per 132 ore e quindi ha percepito in un anno 924 euro, spetterà una tredicesima da 77 euro.
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