I nuovi importi per il congedo di maternità. Paga l’Inps, ma servono i contributi
Roma – 21 aprile 2011 – Anche colf e badanti, come tutte le altre lavoratrici, hanno il diritto e il dovere di non lavorare quando diventano mamme.
La legge prevede cinque mesi di astensione dal lavoro. Normalmente, sono i due precedenti e i tre successivi al parto, ma presentando un certificato medico che esclude rischi le lavoratrici possono anche scegliere di lavorare fino a un mese prima del parto e poi rimanere a casa fino al quarto mese successivo.
Mentre non lavorano, colf e badanti percepiranno un’indennità pari all’80% della retribuzione media. A pagarla è l’Inps, che ha appena pubblicato i valori delle retribuzioni convenzionali orarie in base ai quali va calcolata l’indennità per il 2011. Eccoli:
• Euro 6,50 per le retribuzioni orarie effettive fino a Euro 7,34
• Euro 7,34 per le retribuzioni orarie effettive superiori a Euro 7,34 e fino a Euro 8,95
• Euro 8,95 per le retribuzioni orarie effettive superiori a Euro 8,95
• Euro 4,72 per i rapporti di lavoro con orario superiore a 24 ore settimanali.
L’indennità spetta però solo alle lavoratrici in possesso del requisito di 52 settimane di lavoro regolare (anche in altri settori) nei due anni precedenti, oppure 26 settimane nell’anno precedente l’inizio del congedo di maternità. Per settimana di lavoro si intendono almeno 24 ore lavorate.
EP