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Colf e badanti, non sono solo straniere

Tornano le italiane occupate nel settore del lavoro domestico. Più anziane e meno istruite delle straniere, ecco il loro identikit

Roma – 7 febbraio 2011 – Dopo anni di monopolio incontrastato delle donne immigrati nel settore del lavoro domestico, negli ultimi due anni la situazione sta cambiando.

Infatti, colpa della crisi o meno, quello di colf e badanti, sembra essere un settore in cui stanno tornando a trovare occupazione anche le italiane. Secondo l’inchiesta odierna di Repubblica, su 350 bandanti 45 sono italiane, un numero in crescita e che è raddoppiato negli ultimi due anni.

 
La scelta sembra essere determinata soprattutto dalla crisi economica che rende indispensabile trovare nuove risorse finanziarie per aiutare la propria famiglia.
 
Per le italiane che intraprendono questa attività, la concorrenza appare davvero spietata, come spiega Repubblica, le colleghe straniere non solo sono molto più giovani ma anche più istruite.

Infatti se le immigrate hanno quasi tutte completato il loro percorso di studi tra scuola superiore e anche università, le italiane invece,  mediamente non vanno oltre il diploma di scuola superiore. Anche l’età delle badanti è molto differente tra italiane e immigrate, dove tra queste ultime il 51% hanno meno di 40 anni, mentre le italiane hanno tra i 50 e i 60 anni.

Questo perché, come illustra Repubblica oggi, per le italiane questa rappresenta una occupazione di “emergenza” soprattutto in questo periodo di crisi economica in cui molte donne si ritrovano con i figli disoccupati in casa e  mariti in cassa integrazione o magari che hanno recentemente perso il lavoro.

Tuttavia il profilo dominante della badante resta ancora quello della straniera, come dimostrano i dati Censis, in cui in Italia il 71,6% delle badanti e colf sono immigrate e la maggior parte di loro proviene dall’est Europa: Romania in primis (19,4%), seguita da Ucraina (10,4%) e Moldavia(6,2%)per un totale di 1 milione e 500mila lavoratrici che guadagnano poco meno di mille euro al mese.

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