Possono eleggere ed essere eletti. Entro il 28 aprile, iscrizioni nelle lista aggiunta in Comune Roma – 21 aprile 2009 – Il sei e il sette giugno prossimo i cittadini Ue che vivono in Italia non voteranno solo alle Europee.
A Padova, Bologna, Firenze, Bari e in centinaia di altri Comuni che rinnovano le loro amministrazioni, i romeni, i polacchi e gli altri comunitari potranno scegliere sindaci e consiglieri. E magari proporre anche la loro candidatura.
Il diritto di voto dei cittadini Ue alle elezioni locali è sancito dalla normativa europea, recepita in Italia dal decreto legislativo 197/1996. Per andare alle urne è però indispensabile iscriversi in una lista elettorale aggiunta, presentando domanda presso l’ufficio elettorale del Comune di residenza.
Le iscrizioni, quest’anno, vanno fatte entro il 28 aprile, il quinto giorno successivo all’affissione dei manifesti con l’indizione dei comizi elettorali. Gli iscritti riceveranno la tessera elettorale e potranno votare anche alle elezioni dei prossimi anni, quindi chi si è già iscritto in passato non deve presentare una nuova domanda.
Viene comunque tutelato anche il diritto di voto dei “ritardatari”. Chi presenterà domanda di iscrizione dopo il 28 aprile, riceverà un attestato buono per andare alle urne il 6 e il 7 giugno, ma questo non comporterà l’iscrizione permanente nella lista aggiunta.
Il sindaco deve essere necessariamente italiano, ma i cittadini Ue possono essere eletti come consiglieri comunali. Per presentare la loro candidatura, avranno però bisogno di un certificato delle autorità competenti nel loro Paese d’origine che attesti che godono del diritto di eleggibilità.
Elvio Pasca