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Comunali 2012. Cittadini Ue iscritti entro il 27, altrimenti non voteranno

Il Consiglio di Stato ha eliminato il “salvagente” per i ritardatari. Chi vuole partecipare alle elezioni presenti subito la domanda al sindaco

Roma – 9 marzo 2012 – Non sono più ammessi ritardi. I cittadini romeni, polacchi o di un altro Paese Ue che vogliono partecipare alle prossime elezioni comunali devono iscriversi alle liste elettorali aggiunte entro il 27 marzo, chi non lo fa non potrà andare alle urne.

I cittadini comunitari  residenti in Italia godono dell’elettorato attivo e passivo alle Comunali: possono quindi votare, ma anche essere eletti consiglieri. È così da sedici anni, da quando cioè un decreto legislativo (dlgs 197/1996) ha recepito una direttiva europea.

Quello stesso decreto dice però che per godere di questo diritto bisogna iscriversi a una speciale lista aggiunta, presentando una domanda al sindaco “ entro il quinto giorno successivo a quello dell’affissione del manifesto di convocazione dei comizi elettorali”. Per le elezioni che si terranno il 6 e 7 maggio a Palermo, Genova, Verona e in un altro migliaio di Comuni italiani, questa data cade, appunto, il 27 marzo.

In realtà, nelle passate elezioni, era previsto un salvagente per tutelare il diritto di voto dei ritardatari. Passata la data limite per iscriversi alla lista, gli aspiranti elettori comunitari potevano comunque chiedere e ottenere un attestato che permetteva loro di andare alle urne il giorno delle elezioni. Una recente sentenza del Consiglio di Stato ha però eliminato questa possibilità.

È questo l’esito di una controversia giudiziaria nato dopo le elezioni che si sono tenute l’anno scorso a Trevi, un paesino di ottomila anime in provincia di Perugia. Le ha vinte la lista di centrosinistra del candidato sindaco Bernardino Sperandio, che ha superato di appena quattordici voti quella di centrodestra guidata da Luigi Andreani.

Quando però si è scoperto che trentacinque cittadini romeni erano stati ammessi al voto dopo che erano scaduti i termini per le iscrizioni alle liste aggiunte, Andreani ha presentato un ricorso al Tar, che ha giudicato illegittimi quei voti e ha annullato le elezioni. La settimana scorsa, il consiglio di Stato ha confermato la sentenza, sancendo che i comunitari che vogliono votare devono iscriversi alle liste entro i termini, non sono ammesse “procedure d’urgenza”.

Al ministero del’Interno, che finora aveva ammesso al voto anche i ritardatari, non è rimasto che adeguarsi.

Una circolare inviata nei giorni scorsi dal ministero dell’Interno a tutti i prefetti chiarisce che “gli elettori di altro Paese dell’Unione europea residenti in Italia che intendono esercitare il diritto di elettorato attivo in occasione delle elezioni comunali e circoscrizionali, devono presentare presso il comune di residenza – ove non l’abbiano già fatto nello stesso o in altro comune italiano – domanda di iscrizione nell’apposita lista elettorale aggiunta istituita presso lo stesso comune […] entro martedì 27 marzo 2012”. Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, infatti, “non si potranno più accogliere le domande presentate oltre tale termine”.

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Elvio Pasca

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