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Comunali: a Milano una lista di immigrati

Shaari: "Non sarà un partito islamico". Pdl e Lega in allarme Roma – 17 novembre 2009 – La prossima primavera i milanesi sceglieranno una nuova amministrazione comunale. Sulla scheda elettorale potrebbe però trovare spazio anche una lista composta prevalentemente da immigrati di lungo corso diventati cittadini italiani.

Tra i promotori del partito degli immigrati Abdel Hamid Shaari, presidente dell’Istituto culturale islamico di viale Jenner, che però smentisce l’idea di un partito confessionale. 

"Questa non e’ una lista civica islamica e nemmeno confessionale, ma una lista civica che raggruppa o cerca di raggruppare tutti gli extracomunitari di qualsiasi religione e qualsiasi lingua che vivono e lavorano a Milano. È un’ iniziativa che esula dalle moschee, dall’Istituto culturale islamico e da tutto quanto riguarda la religione islamica e non" ha ribadito ieri Shaari.

"Il nostro principio – ha spiegato qualche giorno fa – è quello di sensibilizzare e responsabilizzare gli stranieri a Milano, spiegare loro che devono difendere da soli i propri diritti". La lista insisterà quindi su temi come tempi dei permessi di soggiorno, il diritto di voto e la cittadinanza. 

L’iniziativa però non piace al centro-destra.

Per il dirigente lombardo del Pdl e assessore regionale, Stefano Maullu, "è una scelta legittima ma se l’obiettivo e’ quello di integrare gli extracomunitari nel nostro tessuto sociale, e’ evidente che simili iniziative finiscono inesorabilmente per minare questo processo".  "Nelle parole di Shaari -continua Maullu- mi pare di scorgere un certo multiculturalismo dogmatico che punta a congelare lo straniero nella propria identità".

Il segretario provinciale della Lega Nord Martesana, Marco Rondini parla invece di "una provocazione". "Posto che in Italia gli stranieri non comunitari non hanno diritto di voto – ricorda Rondini – ci sembra davvero strano che questa idea del partito degli immigrati venga sempre tirata in ballo ad ‘orologeria’, ogni volta che si parla della moschea". Circostanze che farebbero sorgere "più di un dubbio su quale sia il reale obiettivo del progetto".

Elvio Pasca

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