Roma – 30 aprile 2013 – Da immigrata irregolare con il cuore in gola quando vede una volante della Polizia ad aspirante consigliere al Comune di Roma. È lunga la strada percorsa in Italia da Valerica Tarca, che ora sogna una tappa in Campidoglio: “Per dare finalmente voce anche la comunità romena, che è grandissima ma non ha rappresentanza”.
Tarca, 49 anni, è candidata nella lista civica che sostiene Ignazio Marino. È arrivata in Italia nel 1991: “Avevo in tasca una laurea in economia e commercio, ma ero senza permesso di soggiorno. Vivevo nella borgata Finocchio, ricordo la paura che provavo ogni volta che incrociavo la Polizia. Mi sono adattata, lavorando in nero per molti anni, e facendo diversi mestieri, come la barista o la baby sitter” racconta a Stranieriinitalia.it
Il permesso di soggiorno riesce a conquistarlo nel 1995 e anche la sua vita professionale migliora. É segretaria di uno studio di amministrazione condominiale, poi, nel 2000, diventa lei stessa amministratore di condominio: “Credo di essere stata la prima straniera a ricevere l’attestato”. E chissà che l’esperienza nel gestire le assemblee tra litigiosi vicini di casa non si riveli utile anche in un non meno litigioso consiglio comunale.
“Oggi amministro solo quattro condomini – spiega Tarca – perchè intanto ho iniziato a fare anche un altro mestiere. Dal 2002 sono diventata broker assicurativo, anche se per l’iscrizione all’Isvap ho dovuto superare molti ostacoli, così come per farmi riconoscere il titolo di studio. Sono problemi che i romeni conoscono bene”.
L’impegno pubblico di Tarca per la comunità romena, che a Roma conta 90 mila persone, inizia quando fonda l’associazione culturale Eugen Ionescu: “Abbiamo organizzato spettacoli, ma soprattutto corsi di italiano, informatica e formazione assicurativa per i romeni”.
ll passaggio dall’associazionismo alla politica è breve. Tarca assicura che sono le tante associazioni romene ad averle chiesto di candidarsi, ma certo pesa la sua militanza nel PSD, partito romeno che ha filiali anche in Italia, e soprattutto nel Partito Democratico, dove ha organizzato anche corsi di educazione civica rivolti agli immigrati.
Una comunità che però in passato, a giudicare dalle iscrizioni alle liste aggiunte, si è tenuta lontana dalla urne. “Il problema è soprattutto l’iscrizione alla lista, una procedura troppo complicata, che scoraggia buona volontà ed entusiasmo. Stavolta però ho riscontrato molto interesse: siamo tantissimi, abbiamo voglia di partecipare ed esprimere tutte le nostre potenzialità. Per questo sento una grande responsabilità sulle spalle”.
Cosa vogliono i romeni di Roma? “Cose concrete e immediate. Mi parlano di accesso ai servizi sociali e sanitari, di asili nido, di burocrazia. Della necessità di essere informati. Una delle proposte che portiamo avanti è la creazione di sportelli dedicati ai romeni nei municipi, magari con personale romeno, per creare un canale diretto con l’amministrazione. E poi, naturalmente, c’è il tema dell’immagine della nostra comunità, che va difesa”.
Tarca vuole partire dalle periferie: “Perché è in quartieri come Tor Bella Monaca o Borghesiana che vivono più romeni. Oggi sono governati dalla destra e noi veniamo visti solo come un problema di sicurezza, c’è anche chi organizza ronde. Io, che vivo da anni in periferia, sogno invece la mia Roma come una città più accogliente, dove tutte le comunità, a cominciare dalla nostra, possano dare un contributo importante”.
Elvio Pasca
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