Strasburgo – 26 giugno 2014 – Con l’adozione di una risoluzione sul tema “La barca lasciata a morire: azioni e reazioni”, martedì scorso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, riunita in sessione plenaria a Strasburgo, ha riconosciuto l’importante lavoro degli Stati membri, in particolare dell’Italia, volto a salvare un numero maggiore di vite in mare. Tuttavia, l’Assemblea ha affermato che rimangono ancora delle preoccupazioni, “tra cui l’incapacità di comunicare, individuare e ammettere la responsabilità e imparare la lezione”.
Il testo adottato, basato su un rapporto di Tineke Strik (Paesi Bassi, SOC) chiede “tolleranza zero per le vite perse in mare”, consigliando standard chiari, vincolanti e comuni per le operazioni di ricerca e salvataggio (SAR) e per lo sbarco, un ulteriore impegno nell’assistere gli Stati costieri ad accrescere le risorse per le operazioni SAR e porre fine a tutti i disincentivi per le navi private a condurre i salvataggi. L’Assemblea ha inoltre chiesto la creazione di canali legali sicuri per l’Europa attraverso l’armonizzazione delle procedure di asilo comuni e la solidarietà.
Un secondo rapporto di Christopher Chope (Regno Unito, EDG) sul tema “l’arrivo di massa di flussi migratori misti sulle coste italiane”, discusso congiuntamente con il rapporto di Strik, ha elogiato “il miglioramento del lavoro condotto dalle autorità italiane nel rispondere alle emergenze”, in particolar modo tramite l’operazione Mare Nostrum. Tuttavia, ha sottolineato il fatto che vi sono ulteriori sfide strutturali nelle politiche migratorie italiane ed europee che necessitano un’azione immediata per adeguare il sistema a tale scopo.
Il testo adottato chiede alle autorità italiane di attuare una serie di misure per affrontare gli arrivi migratori misti e rispondere alle esigenze di accoglienza, umanitarie e di protezione nel lungo periodo.
Il testo sottolinea in particolare la necessità che le autorità italiane garantiscano un sistema affidabile, equo e trasparente per identificare i migranti subito dopo il loro arrivo, e intensifichino i loro sforzi per identificare, arrestare e processare i trafficanti. Inoltre chiede alle autorità europee di ridefinire le loro politiche e le normative in materia di immigrazione e di sostenerle con mezzi finanziari e operativi adeguati.
I parlamentari hanno accolto con favore l’annunciata priorità data dalle autorità italiane allo sviluppo di una risposta europea comune agli arrivi di flussi migratori misti sulle coste meridionali europee nel corso della prossima Presidenza del Consiglio dell'Unione europea.
L'Assemblea ha inoltre raccomandato che il Comitato dei Ministri prenda in considerazione l’inserimento di un nuovo reato internazionale, possibilmente definendolo come un crimine contro l'umanità, quando una persona riceve un beneficio finanziario per il trasporto di persone su una nave che è pericolosa per quello scopo e quindi questo può causare morte o lesioni in mare. Si deve anche considerare la necessità di una estesa revisione del regolamento di Dublino e della sua attuazione.