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Consulenti del lavoro: “Irregolari? Colpa della burocrazia”

Ricerca della Fondazione Studi. De Luca: "Svincolare le badanti dalle quote" Roma – 1 dicembre 2008 – Restano le difficoltà burocratica a ottenere il permesso di soggiorno la causa principale del lavoro irregolare tra gli immigrati.

Ne è convinto il 34% dei 1.000 consulenti del lavoro intervistati in tutta Italia nell’ambito di una ricerca presentata dal presidente della Fondazione Studi del Consiglio nazionale dell’Ordine . E L’irregolarità  è destinata  a crescere negli anni per il 64% del campione, soprattutto nei settori dell’edilizia (27%), dell’agricoltura (29%) e del lavoro domestico (31%).

Per il 23% degli intervistati questa situazione può essere contrastata aumentando i controlli nelle imprese. Ma anche, dice  18% dei consulenti, creando maggiori sinergie fra professionisti e istituzioni a livello locale. Sul piano legislativo, invece, per il 44% del campione i prossimi ingressi non dovrebbero essere regolati da un nuovo decreto flussi, ma con la selezione delle domande già presentate nel 2007 e attualmente in esubero.

“Il quadro che emerge è quello che descrive l’Italia come un paese che non sa trovare un equilibrio fra la richiesta di manodopera e l’offerta” dice il Presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca.  E  i consulenti chiedono una nuova politica di settore che dia la possibilità di svincolare dai posti messi a disposizione ogni anno dal decreto flussi i settori dove c’è piena occupazione.

“Si dovrebbe cominciare dall’assistenza agli anziani e agli inabili, – propone De Luca – un settore per il quale non sono sufficienti i 170 mila posti messi a disposizione nel 2007 a fronte di 730 mila domande. Istanze inevase che alimentano, dunque, il lavoro irregolare”.

Ecco i risultati principali della ricerca

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