Roma, 27 settembre 2023 – Il governo italiano ha presentato un terzo decreto sull’immigrazione, che affronta diverse questioni chiave legate al flusso migratorio nel paese. In particolare, la bozza del decreto, contenente 13 articoli, mira a semplificare le espulsioni per motivi di ordine pubblico o di sicurezza nazionale e a prevenire gli abusi legati all’età dichiarata dai migranti.
Migranti, cosa dice la bozza
Uno degli aspetti principali del decreto riguarda l’espulsione degli stranieri considerati pericolosi, anche se sono in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo. L’espulsione può essere disposta dal Ministro dell’Interno per gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato, previa notifica al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Esteri. In caso di gravi motivi di pubblica sicurezza, però, l’espulsione è disposta direttamente dal prefetto.
Il decreto mira anche a scoraggiare le dichiarazioni false sull’età da parte dei migranti al fine di ottenere vantaggi. In particolare, il testo di legge prevede che l’autorità di pubblica sicurezza possa sottoporre i migranti a rilievi antropometrici o ad altri accertamenti sanitari, comprese radiografie, per determinare con precisione l’età. Se un migrante viene scoperto a mentire sulla sua età, la pena può essere sostituita con l’espulsione. Un altro obiettivo del governo, poi, è impedire il ricorso ripetuto alle domande di asilo, spesso presentate all’ultimo minuto, talvolta anche sulla scaletta dell’aereo che dovrebbe riportare il migrante nel suo paese di origine. In questi casi, sarà il questore, anziché la Commissione territoriale asilo, a decidere preliminarmente.
Il decreto, inoltre, affronta anche il problema del sovraffollamento degli hotspot, in particolare quelli come il centro di Lampedusa, in caso di sbarchi massicci. Si prevede, quindi, che il Ministero dell’Interno possa utilizzare il supporto logistico delle Capitanerie di porto – Guardia costiera. Infine, un altro punto importante riguarda le tasse per i rifiuti. Le strutture comunali che ospitano migranti, infatti, sono esentate dal pagamento di tasse per lo smaltimento dei rifiuti, e il servizio di smaltimento può essere fornito dai prefetti.
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