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Controlli alle frontiere Ue anche sui cittadini europei

Arrivano verifiche su tutti i viaggiatori in entrata e uscita, con lo Schengen information System e i database dell’Interpol. Avramopoulos: “Dobbiamo sapere esattamente chi attraversa i nostri confini”

 

Bruxelles – 6 dicembre 2016 – Arrivano controlli più stretti ai confini dell’Unione Europea, non solo per i viaggiatori extracomunitari, ma anche per i cittadini Ue. Europarlamento e Consiglio europeo hanno raggiunto ieri un accordo sulla proposta della Commissione Europea, ora manca solo il via libera ufficiale. 

I cittadini di Paesi Terzi sono già soggetti a controlli sistematici dei documenti e di sicurezza, incrociando o loro dati con quelli di importanti database, al momento dell’ingresso. La riforma del Codice Frontiere Schengen (Schengen Borders Code) introduce però controlli obbligatori anche per i cittadini Ue con lo Schengen Information System (SIS) e con il database Interpol dei documenti rubati e persi (Stolen and Lost Travel Documents Database, SLTD). 

Gli Stati Membri avranno anche la possibilità di fare controlli sistematici dei cittadini Ue con altri sistemi nazional e altri database dell’Interpol. Inoltre, i cittadini di Paesi Extraue saranno anche controllati sistematicamente, quando escono dall’Ue, sulla base del SIS e dell’Interpol SLTD. Questo, spiega la Commissione Europea, dovrà essere fatto rispettando strettamente le regole sulla protezione dei dati personali e la legislazione europea sui diritti fondamentali. 

“All’indomani degli attacchi terroristici a Parigi del 13 novembre 2015, proponemmo di introdurre controlli sistematici di tutti i cittadini a tutti i confini esterni, in modo da sapere esattamente ci attraversa i nostri confini” ha ricordato il commissario all’immigrazione Dimitris Avramopoulos. “Sono felice che Parlamento e Consiglio siano d’accordo sulla nostra proposta di modificare in questa direzione il Codice Frontiere Schengen. Insieme all’istituzione della guardia di frontiera e costiera europea, è un altro passo cruciale nel nostro lavoro di preservare la libertà di movimento nell’area Schengen e assicurare la sicurezza dei nostri cittadini”. 

“I terroristi non rispettano i confini nazionali e i controlli sistematici ai confini esterni sono uno strumento chiave per impedire loro di entrare nell’Ue, ma anche di viaggiare verso zone di guerra” ha sottolineato il Commissario per l’Unione della Sicurezza Julian King. “Per la prima volta tutti quelli che entrano ed escono dall’Ue saranno controllati con un database fondamentale per le forze dell’ordine nell’Ue, lo Schengen Information System. Questo individua tutte le persone ricercate sulle quali  stato attivato un alert, compresi i foreign fighters. L’accordo ora dovrebbe essere formalmente adottato dai colegislatori, per entrare in vigore ed essere applicato dagli Stati Membri il prima possibile”.    

 

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