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Controlli biometrici per chi entra nell’Ue

Domani Frattini presenta un pacchetto di proposte. Procedure semplificate per i viaggiatori frequenti Bruxelles – 12 febbraio 2008 – Per combattere terrorismo e immigrazione clandestina, l’Ue metterà a punto un sistema di controllo più efficace sui visti e sull’identità di chi varca le frontiere, utilizzando anche sistemi di rilevazione elettronica dei dati biometrici, come impronte digitali e retina.

Il vicepresidente Franco Frattini ha preparato un pacchetto di proposte che vanno in questa direzione, che sarà presentato domani al resto della  Commissione. Il Visa Information System (Vis) dovrebbe essere implementato a partire dal 2012, per diventare pienamente operativo nel 2019, quando tutti gli stati membri saranno in rete.

Tra gli obiettivi del piano Frattini, c’è il contrasto del fenomeno degli overstayers. Si cercherà ad esempio di  non perdere le tracce di chi entra nell’Ue con un visto per soggiorni brevi (max tre mesi), che oggi non è tenuto a chiedere un permesso di soggiorno, e scaduti i 90 giorni scatterà un allarme in  tutti i 24 paesi dell’area di libera circolazione.

Se normalmente chi varcherà i confini esterni di Schengen dovrà sottoporsi a controlli rigorosi , sarebbero previste procedure più veloci e automatiche per i viaggiatori frequenti (diplomatici, uomini di affari, autotrasportatori ecc.), che consentirebbero a categorie di persone considerate "a basso rischio"  di passare la frontiera soltanto attraverso i controlli automatici, evitando il contatto con il personale della frontiera.

EP
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