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Cota (Lega): “Clandestini pericolo sociale”

“Perciò la clandestinità non godrà del processo breve”. Il Carroccio si mobilita “in difesa del crocifisso” Roma  – 13 novembre 2009 – “Nel testo sottoscritto dalla Lega e dal Pdl è prevista una serie di reati che per la loro pericolosità sociale devono essere esclusi dal cosiddetto processo breve. Lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina e la clandestinità portano oggettivamente ad una situazione di pericolosità”.

Roberto Cota, capogruppo della Lega Nord, giustifica così l’inserimento dei reati previsti dal Testo unico sull’immigrazione tra le eccezioni del ddl-giustizia, rispondendo indirettamente alle critiche di Gianfranco Fini. “È oggettivo: c’è una corrispondenza oggettiva infatti tra la condizione di clandestino e i dati sulla commissione dei reati” ribadisce il deputato del Carroccio.

Questo week end, la Lega raccoglierà firme “in difesa del crocifisso”, per protestare contro la sentenza della corte di Strasburgo che lo vuole togliere il simbolo cristiano dalle aule delle scuole italiane.

“Il crocifisso – ha detto Cota – non e’ il simbolo di una religione qualunque ma di una religione, quella cattolica, che e’ maggioritaria nel nostro Paese. È il simbolo della nostra identità, delle nostre radici che vanno difese. Non possiamo permettere a due burocrati che stanno in Europa di sradicarle”.

 

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