Secondo uno studio molte straniere si schiariscono la pelle per integrarsi. La moda è arrivata anche in Italia
Roma – 21 luglio 2008 – Schiarirsi la pelle con prodotti cosmetici, a volte anche aggressivi, per inserirsi nella società. È l’ultima moda che si sta diffondendo in Europa, e ora anche in Italia, tra le giovani donne immigrate. Per alcune di loro spesso si tratta di un modo per essere accettate nel gruppo, per non sentirsi diverse. Lo rivela lo studio del professor Leonardo Celleno, direttore del Centro di Cosmetologia dell’Università di Roma, sul rapporto tra dermatologia e cosmetologia etnica, che sarà presentato a ottobre nel corso del convegno "Cosmetologia e Medicina".
Le creme schiarenti sono usate soprattutto tra le giovani immigrate, non solo per schiarire le macchie della pelle, ma anche per essere accettate dalla società", afferma Leonardo Celleno. "Il problema è che per schiarire pelli molto scure – spiega il professore -, sono necessari prodotti particolarmente aggressivi, che sono però fuorilegge. Queste creme, che spesso provengono da paesi extracomunitari, vengono usate in maniera impropria, come ad esempio, l’idrochinone, una sostanza altamente cancerogena, spesso causa di dermatiti particolarmente pericolose, come l’ocronosi".
Oggi il prodotto più usato dai dermatologi per schiarire le macchie della pelle è l’acido cogico, che non contiene principi cancerogeni. Ma a quanto pare per ottenere risultati eccellenti e mimetizzarsi tra gli occidentali, molte immigrate non indagano sui prodotti spacciati loro per miracolosi.
A "sbiancarsi" aveva iniziato una star internazionale: Michael Jackson. Il cantante afroamericano è riuscito a lasciare poche tracce delle sue origini. Non è stato certo questo a dargli il successo ottenuto, ma i suoi interventi estetici possono rientrare nelle regole – lontane dalle persone comuni – dello ‘star-system’. Assurdo sembra invece che l’immigrato pensi di trovare in una crema schiarente l’escamotage per integrarsi nel paese ospitante. Assurdo e grave davvero.
a.i.