Roma – 4 luglio 2013 – Assunzioni libere per alcuni, quote decise da un decreto flussi, che chissà quando arriverà, per tutti gli altri.
Come spiegavamo la scorsa settimana, è questo il regime scelto dall’Italia per i lavoratori croati, dopo che dal primo luglio sono diventati cittadini italiani. Avvalendosi di una possibilità prevista dai trattati di adesione, il nostro governo ha fatto scattare delle misure transitorie per il loro accesso al mercato del lavoro. Ora una circolare congiunta dei ministeri dell’interno e del Lavoro illustra nel dettaglio come funzioneranno queste misure.
Nessuna limitazione è prevista per i lavoratori autonomi.
Assunzioni libere, al pari degli italiani, per:
– lavoratori domestici (colf, badanti, babysitter ecc.)
– lavoratori stagionali
– Infermieri professionali, dirigenti, sportivi professionisti, circensi, marittimi, artisti, ballerini, musicisti o altri lavoratori elencati nell’articolo 27 comma 1 del d.lgsl. 289/1998 (testo unico sull’Immigrazione), ESCLUSE le lettere g) e i) .
– Ricercatori
– Lavoratori altamente qualificati
I lavoratori che non rientrano in queste categorie saranno invece soggetti a un decreto flussi. La circolare spiega che “qualora vengano programmate future quote di ingresso in vigenza del presente regime transitorio, saranno contestualmente individuate le modalità di presentazione delle richieste di nulla osta al lavoro”.
Attenzione: indipendentemente dal settore in cui sono impiegati, le restrizioni non sono applicabili ai croati che “alla data del 1° luglio 2013 o successivamente, risultino occupati legalmente e ammessi al mercato del lavoro italiano per un periodo non inferiore a 12 mesi”. Devono quindi avere in tasca un permesso di soggiorno per “motivi che abilitino al lavoro subordinato di durata non inferiore ai 12 mesi (anche per attesa occupazione)”.
Per saperne di più:
Ministero dell’interno e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Circolare congiunta del 2 luglio 2013. Ingresso nell’Ue dei cittadini della Croazia
EP