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D’Alema: “Riforma della cittadinanza e diritto di voto agli immigrati”

"Insostenibile che chi produce l'11-12% del Pil non abbia diritti politici. Più integrazione significa anche meno timori da parte degli italiani"

Torino, 20 marzo 2014 – La riforma della cittadinanza e il diritto di voto per gli immigrati possono favorire l'integrazione e quindi combattere il timore dell'opinione pubblica verso gli immigrati.

Ne è convinto  Massimo D'Alema, esponente del Pd presidente della fondazione Italianieuropei e della Foundation for european progressive studies, che ieri ha presentato a Torino il volume ''L'integrazione degli immigrati a partire dalle citta''' edito dalle due fondazioni e curato da Giovanna Zincone e Irene Ponso.

''Noi abbiamo milioni e milioni di immigrati in Europa – ha detto D'Alema – che costituiscono una parte fondamentale della forza lavoro e che concorrono alla creazione di ricchezza nel nostro Paese, circa l'11-12% del Pil. E queste persone – ha osservato – non hanno diritti politici ed e' una condizione alla lunga non sostenibile".

"Si deve riconoscere – ha proseguito D'Alema – la cittadinanza italiana a chi nasce qui e con maggiore rapidita' deve consentire a chi vive, lavora e paga le tasse nel nostro Paese di diventare cittadino italiano e che sia riconosciuto anche prima il diritto di voto a livello locale''.

''Piu' le comunita' di immigrati – ha concluso D'Alema – si integrano e piu' gli immigrati diventeranno cittadini modelli, anche eliminando quelle ragioni di timore e insicurezza che ancora ci sono in una parte dell'opinione pubblica''.

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