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Dall’immigrato eroe alle paladine dei profughi, Mattarella onora l’Italia migliore

Il presidente della Repubblica conferisce 18 onorificenze a persone che si sono distinte per eroismo, impegno e dedizione. Come Sobuj Khalifa, il venditore ambulante bangladese che salvò una donna nel Tevere

 

Roma – 10 ottobre 2015 – Da immigrato irregolare, venditore ambulante di rose, a cavaliere all’ordine al Merito della Repubblica Italiana. È il cammino esemplare di Sobuj Khalifa, iniziato quando qualche mese fa  si è gettato nel Tevere per salvare una donna che stava annegando. 

Khalifa è uno dei 18 cittadini italiani e stranieri ai quali oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito un’alta onorificenza. Insieme a lui c’è chi ha soccorso persone nel canale di Sicilia, chi da una vita si batte al fianco dei profughi e chi ai profughi e agli immigrati ha aperto la sua casa o fa gratuitamente lezione.

Tutte persone, spiega il Quirinale, che si sono distinte “per atti di eroismo, per il loro impegno nel volontariato, nell’integrazione, nella legalità, nel soccorso e nell’assistenza ai migranti” o che si sono prodigate “a favore dell’inclusione della disabilità, nella promozione della cittadinanza attiva, nel contrasto ai fenomeni di violenza”.

Ecco, in particolare, le brevi schede diffuse dal Colle su Khalifa e su chi è stato premiato per il suo impegno sul fronte dell’immigrazione: 

Sobuj Khalifa, nato in Bangladesh (EE) il 3/05/1983 – Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per il coraggio e la generosità con cui non ha esitato a tuffarsi nel Tevere per salvare una donna caduta in acqua”.

Il 12 maggio 2015, benché sprovvisto del permesso di soggiorno e quindi consapevole di poter essere espulso dal territorio nazionale, si è gettato nel Tevere per salvare una donna caduta in acqua all’altezza dell’Isola Tiberina. 

Per il suo gesto eroico ha ricevuto dal Questore di Roma un permesso di soggiorno per motivi umanitari”.

 

 

 

Alganesc Fessaha, nata ad Asmara (Eritrea) il 22/10/1948 – Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per il suo impegno nella lotta al traffico degli esseri umani e nell’assistenza ai profughi”.

Cittadina italiana di origine eritrea e Presidente dell’Ong Gandhi. E’ impegnata nella lotta al traffico degli esseri umani: ha contribuito a far liberare oltre 3000 profughi rapiti o imprigionati in Sudan, Etiopia, Sinai. 

Nel 2014 è stata premiata con l’Ambrogino d’oro, la massima benemerenza civica milanese.

 

 

Regina Egle Liotta (in Catrambone), nata a Reggio Calabria il 14/10/1975 – Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per il contributo che attraverso l’Ong MOAS – Migrant Offshore Aid Station offre nella localizzazione e assistenza dei migranti in difficoltà nel Mediterraneo”.

Nel 2014, insieme al marito Christopher, fonda Moas – Migrant Offshore Aid Station, una Ong con sede a Malta che, con una nave da spedizione, droni, gommoni e una squadra di soccorritori (incluso personale sanitario) localizza e assiste i migranti in difficoltà nel Mediterraneo. Ad oggi sono circa 4.500 le vite salvate.

 

 

Catia Pellegrino, Tenente di Vascello; nata a Copertino (LE) il 6/3/1976 – Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per la competenza e la sensibilità con le quali ha coordinato numerosi drammatici salvataggi in alto mare nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum”.

E’ la prima donna comandante di una nave militare.

Dal 2014 è Ufficiale al comando del pattugliatore Libra con il quale, nell’ambito della Missione Mare Nostrum, ha coordinato molti drammatici salvataggi in alto mare. 

Dalla sua esperienza è stata tratta una web serie dal titolo “La scelta di Catia – 80 miglia a sud di Lampedusa”, trasmessa su Rai3 da ottobre 2014.

 

 

Luciana Tredici (in Marazzi), nata a Cagliari il 28/1/1926 – Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per la generosità e lo spirito di servizio con cui nel corso della sua carriera scolastica ha sostenuto ragazzi in difficoltà”.

Durante l’occupazione tedesca di Roma, insieme alla sua famiglia, ha nascosto e salvato una famiglia di ebrei e un dirigente partigiano. 

Insegnante di lettere fino all’età di 70 anni, ha sostenuto gratuitamente, in orario extrascolastico, ragazzi disabili e con problemi di apprendimento. Da quando è in andata in pensione si è dedicata al volontariato, in particolare all’insegnamento dell’italiano agli immigrati. Dal 2000 è anche docente di Letteratura interculturale nel Corso di formazione professionale per Mediatori culturali.

 

 

Antonio Silvio Calò, nato a Barletta (BT) il 7/9/1961 – Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per l’esempio di civiltà e generosità che ha fornito aprendo la sua casa a sei giovani profughi giunti a Treviso dopo essere sbarcati a Lampedusa”.

Professore di storia e filosofia al liceo classico “Antonio Canova” di Treviso, ha aperto la propria casa, dove vive con la moglie e i quattro figli, a sei giovani profughi di Nigeria e Gambia. 

In una lettera inviata al Presidente Mattarella ha scritto: “…l’esperienza che sto vivendo mi ha dato una spinta nuova (…) vorrei poterle raccontare un’altra Italia che lei conosce bene, un’Italia che è capace di grandi cose partendo da semplici gesti… Nel silenzio tanti italiani continuano a credere nel proprio Paese e agiscono di conseguenza. A questi italiani dobbiamo dire che possiamo farcela grazie a loro…”.

 

 

Benito Ermes Beltrame, nato a Frisanco (PN) il 6/9/1923 – Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per il generoso contributo all’integrazione di giovani profughi africani ai quali, pur nella sua avanzata età, si dedica impartendo lezioni di lingua italiana”.

Ex maestro di scuola elementare, in pensione. 

Da alcuni mesi è tornato a insegnare italiano a una ventina di giovani extracomunitari, sbarcati in Sicilia ad aprile e trasferiti in Friuli.

 

 

Sul sito del Quirinale, la lista completa delle persone insignite delle onorificenze dal presidente Mattarella

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