Roma – 23 febbraio 2012 – Dalle valigie di cartone alle borse Louis Vitton.
Dalla Cina è pronta a partire una migrazione molto particolare, ambita da tanti Paesi di destinazione. I suoi protagonisti sono nababbi che sognano di vivere all’estero non per aumentare i loro patrimoni, ma per garantire un’istruzione migliore ai loro figli, respirare aria più pura e continuare a fare a affari in un’economia meno corrotta.
In Cina ci sarebbero circa un milione di milionari e fino a trecento miliardari. Uno studio pubblicato lo scorso novembre ha evidenziato che il 60% dei 960.000 cinesi con asset superiori a 10 milioni di yuan (1,6 milioni di dollari) vogliono emigrare o stanno già preparando i bagagli. Puntano soprattutto agli Stati Uniti, seguiti da Canada, Singapore ed Europa.
Una tendenza che negli Usa trova riscontro in un boom di domande per “investement immigration”. Sono previsti fino a 10.000 visti ogni anno per coloro che investono negli Stati Uniti e creano almeno 10 posti di lavoro. Nel 2011 le domande dalla Cina sono state tremila (il 78% del totale), contro le ottocento di due anni fa.