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Ddl sicurezza: il governo mette la fiducia

Il testo viene blindato, non ci saranno modifiche. Approvazione sempre più scontata Roma – 1 luglio 2009 – Il governo mette il ddl sicurezza al sicuro da eventuali voti contrari di dissidenti della maggioranza. Come è già successo alla Camera, sul testo è stata posta la questione di fiducia.

"La Camera ha approvato poche e limitate modifiche al testo licenziato dal Senato e pertanto il governo ritiene opportuno a questo punto giungere alla definitiva approvazione del testo. Pertanto autorizzato dal Cdm pongo la questione di fiducia sull’approvazione di ciascuno dei tre articoli del ddl nel testo approvato dalla Camera" ha spiegato stamattina in aula Elio Vito, ministro per i Rapporti con il Parlamento.

La questione di fiducia fa decadere automaticamente tutti gli emendamenti presentati all’opposizione. Il Senato dovrà approvare il testo così come è stato approvato dalla Camera. Se la maggioranza votasse contro, il governo non avrebbe più la fiducia, e sarebbe costretto a dimettersi. Ma il voto contrario è un’eventualità  molto poco probabile, quindi il ddl sicurezza si avvia verso l’approvazione definitiva.

"È la paura del voto segreto che spinge il governo a mettere la fiducia sulla sicurezza anche al Senato. L’Esecutivo vuole imporre il ‘pensiero unico leghista’ ai suoi senatori ed evitare figuracce di fronte ad alcune norme di questo ddl inutili al contrasto dell’immigrazione clandestina ma soprattutto discriminatorie e in palese contrasto con la Costituzione" commenta, in una nota, il presidente dei senatori dell’Udc, Gianpiero D’Alia.

Secondo la senatrice Donatella Poretti, Radicali – Pd,  "con la questione di fiducia vedremo sfilare uno per uno e chiamati per nome tutti i senatori a ratificare una legge che non amministra il fenomeno dell’immigrazione, ma che crea criminalità". Poretti rivolge quindi "un accorato appello ai senatori di maggioranza a votare secondo la propria coscienza onorando la Costituzione e il rispetto dei diritti umani".

Elvio Pasca

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