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Ddl sicurezza, lo scontro politico

Pd, Idv e Udc: “Propaganda e razzismo”, Pdl e Lega: “Noi ascoltiamo la gente”. Berlusconi: “Deterrente per i clandestini”

Roma – 14 maggio 2009 – Lo scontro tra maggioranza e opposizione sul ddl sicurezza si è espresso anche nelle dichiarazioni di voto che hanno preceduto l’approvazione del testo alla Camera.

Il segretario del Pd, Dario Franceschini, ha attaccato quelle che definisce norme "demagogiche" e "fallimentari". “Nel 2006 il  governo di centro sinistra ha operato 90.000 respingimenti ma sono  stati fatti rispettando la dignità dell’uomo e il diritto. A  differenza vostra vogliamo aiutare l’immigrazione regolare, quella che viene in Italia per lavorare onestamente. Voi, invece, avete scelto di trasformare i barconi dei disperati in uno spot elettorale per  prendere qualche voto in più”.     

“Siete stati sordi alle nostre parole sordi alle parole  dell’Europa. Non avete ascoltato nemmeno le parole dei  vescovi e della Chiesa, voi che siete così ipocritamente devoti.  Quando c’e’ di mezzo il consenso non vi fate scrupolo di usare parole  di disprezzo contro la Chiesa italiana. Se la politica diventa caccia  morbosa al consenso -ha concluso Franceschini- non è più degna di  essere chiamata tale”.       

"Questo Governo non vuole avere più sicurezza nel nostro Paese, vuole trasformare il nostro Paese in un  Paese dell’intolleranza, un Paese fascista, xenofobo, razzista e  piduista. Questo vuole lei signor presidente del Consiglio, e per  questo noi prima o poi riusciremo a mandarla a casa" ha affermato  Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori. “Non è -ha affermato l’ex pm- un pacchetto sicurezza, ma un  pacchetto propaganda. Non ci sono ne’ fondi, ne’ risorse, ne’ mezzi  per garantire sicurezza. Solo spot elettorali”.

Quanto alle singole norme del provvedimento, Di Pietro ha  definito "odioso" il reato di immigrazione clandestina, "non serve a  nulla", ma "a rendere più insicuro il nostro Paese". Sui respingimenti, "va stigmatizzata l’inefficienza e l’ipocrisia  dell’Unione europea e delle Nazioni Unite ma non può essere una buona ragione per violare i trattati in materia di diritti umani".

I temi dell’immigrazione e della  sicurezza sono "terribilmente seri" che non possono essere affrontati  dal governo e dalla maggioranza con la "demagogia" dettata dalla  campagna elettorale,  ha sostenuto il leader dell’Udc  Pier Ferdinando Casini, secondo il quale il ddl  "e’ molta propaganda e  poca sostanza".

Alcuni aspetti fortemente negativi come i medici-spia  o i presidi-sceriffi sono stati cancellati. Ha aggiunto Casini,  ma continuano a "destare  perplessità" aspetti come il reato di immigrazione clandestina che  "renderà molto più complicata la pratica dei respingimenti”.

"Abbiamo fatto un disegno di legge  che ha come uno dei punti essenziali la lotta alla criminalità  organizzata” ha rivendicato il capogruppo del Pdl  alla Camera Fabrizio Cicchitto, nella sua dichiarazione di voto.

"Questo disegno di legge -ha detto ancora Cicchitto- non e’  un’operazione propagandistica, perché è stato presentato  immediatamente dopo che noi siamo andati al Governo, e’ l’espressione  di una maggioranza che ha avuto la maggioranza innanzi tutto per  difendere la sicurezza e per difendere la sicurezza innanzi tutto non  di coloro che stanno nei quartieri agiati, ma dei poveri, della classe operaia del Nord che non a caso vota per noi e non vota più per voi". 

La Lega è "il partito della gente,  che difende la gente, la sicurezza" e c’e’ "una maggioranza che ha  mantenuto la parola", mentre "c’e’ un Pd e un’opposizione che non  perde occasione per qualificarsi come il partito che difende i  clandestini invece che difendere gli interessi di cittadini. Avete  perso l’ennesima occasione per difendere le istanze della gente, siete nel palazzo e avete eretto un muro" ha affermato il capogruppo  della Lega alla Camera Roberto Cota.

"Noi andremo avanti -ha proseguito l’esponente del Carroccio- il ministro Maroni andrà avanti a difendere il diritto dei cittadini ad  essere sicuri nelle proprie case e a difendere un principio: sul  nostro territorio entra soltanto chi e’ in regola, chi ha un lavoro,  chi può entrare e chi una volta qui rispetta le regole. Altro che  razzismo, questa e’ giu-sti-zia".       

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi commentando in  Transatlantico l’approvazione del ddl sulla sicurezza , ha detto: "Sono soddisfatto, era una legge  lungamente approfondita. Dobbiamo affrontare il fenomeno  dell’immigrazione con buon senso e determinazione: non possiamo  lasciare, come succedeva con la sinistra, le porte spalancate”.

“C’era e c’e’ bisogno di deterrenza, – ha aggiunto il premier – altrimenti l’Italia si sarebbe trasformata in approdo per troppe persone che sarebbero venuto in Italia e in Europa  senza avere le necessarie possibilità di accoglienza". Il "segnale" si e’ reso necessario anche perché l’Italia poteva passare come un Paese che "incentiva l’immigrazione  clandestina".

EP

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