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De Corato: “Soldati in tutti i Cie d’Italia”

Il vicesindaco di Milano plaude all’invio dei soldati in Sicilia. "Con l’Ue tutto bene. Non possiamo occuparci da soli di tutti i problemi del nord Africa" Roma – 15 febbraio 2011 – "Soldati presidino tutti i Cie, i centri di identificazione ed espulsione, per impedire ulteriori fughe a Milano, dove 1 straniero su 4 è africano e i clandestini africani sono almeno 15 mila".

La richiesta arriva dal vicesindaco e assessore alla sicurezza Riccardo De Corato. "Bene l’invio dei 200 soldati in Sicilia – ha aggiunto- ma visto che già 2644 tunisini sono stati trasferiti da Lampedusa nei centri di accoglienza di tutta Italia, come ha detto il ministro Maroni, e visto il sovraffollamento cronico dei Cie che andrebbero potenziati di numero, c’e’ da aspettarsi che ci saranno subbugli, a cominciare da via Corelli".

Per De Corato, la polemica con la Ue è "acqua passata", anche perchè c’è "la garanzia del sostegno finanziario in tempi rapidi e l’attivazione dell’agenzia per il controllo delle frontiere.

Il vice-sindaco di Milano sottolinea che "il ministro Maroni dovrebbe fare appello al senso di responsabilità di altri Stati europei, a cominciare da quelli che si affacciano sul Mediterraneo, Francia, Spagna, Grecia. Ma anche Germania, Gran Bretagna perchè è chiaro che l’ondata immigratoria coinvolgerà anche loro e far finta di nulla è un comportamento miope che alla lunga non paga. L’Italia non può sobbarcarsi da sola le problematiche del Nord Africa".

Che la situazione fosse di allarme, secondo De Corato, era noto da tempo, "visto che già il 26 gennaio scorso il ministro della Giustizia tunisino aveva affermato che 11 mila detenuti erano fuggiti dalle carceri e 2460 erano stati rilasciati in seguito alla rivolta avvenuta in quel Paese".

De Corato si dice convinto che il ministro Maroni "abbia fin d’allora fatto scattare un piano di azione con misure preventive e chiesto il coinvolgimento europeo. Ma seguitare nelle polemiche con la Ue ora non porta a nulla".

Piuttosto, suggerisce il vicesindaco, "occorre agire sugli Stati più sensibili, a cominciare dalla Francia e dalla Germania che hanno già messo in guardia che di fronte a questo esodo ci sarà tolleranza zero verso i clandestini. Anche perchè -conclude De Corato- lo status di rifugiato è una decisione che riguarda il singolo caso, da dimostrare, e non e’ collettiva, e su questo anche il ministro francese Besson è stato chiaro"

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