Roma, 2 dicembre 2020 – Il superamento della questione di fiducia posta dal governo sulle modifiche ai decreti sicurezza di Matteo Salvini sta creando non poche polemiche. Dopo la dichiarazione dell’assessore lombardo a nome della Regione sulla contrarietà al nuovo decreto, in Basilicata si è tenuta una manifestazione organizzata dagli eletti di Fratelli d’Italia. Una protesta che, tuttavia, è sembrata più razzista che politica. Secondo l’onorevole Salvatore Caiata, infatti, il DL immigrazione è “sconsiderato perchè consente un’immigrazione indiscriminata sotto il paravento dell’accoglienza umanitaria”.
Decreti sicurezza, a Potenza la destra esprime il suo disappunto
Le modifiche ai decreti sicurezza sono il minimo che l’Italia può fare nei confronti degli immigrati. Con i decreti Salvini gli stranieri che arrivano attraversando il mar Mediterraneo, affrontando il “viaggio della speranza” sono stati trasformati, in pochi secondi, in clandestini. Si è letteralmente giocato con le loro vite, come se fossero esistenze di serie B. E questo lo dimostrano non solo i tanto discussi decreti sicurezza, ma anche un’arcaica legge sulla cittadinanza. Per alcuni, però, evidentemente, sono davvero persone di “serie B”. La dimostrazione è proprio questa manifestazione tenutasi oggi.
Per l’onorevole Caiata le modifiche non sono un dovere sociale, ma rappresentano l’assenza di volontà nel voler risolvere la questione dell’immigrazione. La protesta contro i decreti sicurezza è stata organizzata di fronte all’Hotel Vittoria, attualmente centro di accoglienza degli immigrati. Hanno partecipato, oltre all’onorevole Caiata, gli assessori del Comune di Potenza, Alessandro Galella e Giuseppe Giuzio, i consiglieri comunali, Mary William, Carmen Galgano e Michele Napoli. Poi ancora ha presenziato il responsabile del Dipartimento regionale legalità, sicurezza e immigrazione di Fratelli d’Italia, Francesco Pappalardo e la responsabile del Dipartimento regionale Organizzazione e Comunicazione Fratelli d’Italia , M. Ivana Smaldini.
“No al decreto insicurezza. Fermiamo l’immigrazione clandestina”
Sullo striscione che tenevano in modo fiero c’era scritto: “No al decreto insicurezza. Fermiamo l’immigrazione clandestina”. Rimane da capire come mai abbiano scelto di manifestare di fronte a un centro di accoglienza, e non fuori dalla Prefettura o dai luoghi delle Istituzioni. Forse un motivo c’è: l’interesse, in realtà, era quello di far passare il messaggio che loro, lì, gli immigrati non li vogliono. Come se potessero scegliere chi far entrare nella città e chi no. Anche perchè, altrimenti, che senso avrebbe protestare di fronte a un centro di accoglienza per dimostrare il proprio dissenso riguardo ai decreti sicurezza? Probabilmente, hanno ancora una volta giocato con delle vite per ottenere un po’ di visibilità e consenso. E questo, bisogna ammetterlo, è un modus operandi che la destra conosce bene.
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