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Decreto flussi, sindacati e datori di lavoro chiedono una riforma e l’abolizione del Click day

Roma, 24 settembre 2024 – Ieri a Palazzo Chigi, sindacati, rappresentanti delle imprese e del terzo settore si sono riuniti per discutere il futuro del decreto flussi, il sistema che regola l’ingresso in Italia dei lavoratori extracomunitari. Un dato di fatto ha trovato tutti d’accordo: il sistema attuale non funziona e necessita di una riforma. Tuttavia, sulle soluzioni da adottare le posizioni rimangono distanti.

Decreto flussi, le proposte del governo

Il punto più critico riguarda il tanto discusso Click Day, il sistema che, attraverso una gara di velocità online, stabilisce chi può ottenere il permesso di lavorare in Italia. Cgil, Cisl, Uil e alcune organizzazioni datoriali, come Coldiretti e Fidaldo (federazione dei datori di lavoro domestico), hanno richiesto l’abolizione del Click Day, definendolo una sorta di “lotteria” che non risponde ai reali fabbisogni del mercato del lavoro. Per i sindacati, il meccanismo dovrebbe essere sostituito con un sistema che permetta un flusso continuo di ingressi durante tutto l’anno, rispondendo in maniera più flessibile alle esigenze delle imprese e del mercato. Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, invece, si è mostrata favorevole a mantenere il Click Day, ma con una declinazione settoriale. L’organizzazione ha anche chiesto una forte semplificazione delle procedure, soprattutto per quanto riguarda i lavoratori già selezionati e formati nei Paesi di provenienza.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha avanzato l’ipotesi di creare Click Day settoriali, un meccanismo che permetterebbe di suddividere gli ingressi in base ai bisogni specifici dei vari comparti. Il governo sta anche considerando un sistema che preveda il caricamento anticipato delle domande da parte dei datori di lavoro. Questo nuovo approccio, supportato da controlli preliminari per verificare la compatibilità tra il numero di dipendenti e quello dei lavoratori richiesti, avrebbe l’obiettivo di prevenire eventuali abusi, come quelli perpetrati dalle organizzazioni criminali.

Un sistema da riformare

Le modifiche al decreto flussi e alla legge Bossi-Fini potrebbero essere già discusse nel prossimo Consiglio dei Ministri, previsto per il 27 settembre. Tuttavia, permangono differenze significative tra le proposte dei sindacati e quelle delle imprese. Cgil e Uil, in particolare, auspicano una riforma radicale della Bossi-Fini, considerata inefficace, e chiedono misure di emersione per i lavoratori extracomunitari già presenti in Italia. Una proposta che difficilmente verrà accolta dal governo, che sembra invece più orientato a recepire la richiesta di Coldiretti di semplificare la transizione dei lavoratori stagionali verso contratti a tempo determinato o indeterminato, senza dover rispettare le quote stabilite annualmente.

Il dibattito sul decreto flussi, quindi, mette in evidenza l’urgenza di una riforma capace di conciliare le esigenze di imprese e lavoratori, garantendo al contempo maggiore sicurezza e trasparenza. L’abolizione del Click Day sembra essere una delle richieste più condivise, ma rimangono aperte molte questioni su come dovrebbe essere strutturato il nuovo sistema di ingressi lavorativi in Italia. Nel frattempo, il governo è chiamato a prendere decisioni concrete per modernizzare un sistema che, secondo i sindacati, non è mai stato realmente efficace.

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