Roma, 1 marzo 2023 – Perchè i migranti sfidano il mare per arrivare in Europa? Perchè riuscire a ottenere un visto è praticamente impossibile se si proviene da paesi come la Siria o l’Afganistan. E, soprattutto, perchè le vie legali di accesso non sono sufficienti. Così come non lo è il Decreto Flussi che non solo non basta a evitare le stragi, ma nemmeno a rispondere alla carenza di manodopera che lamentano gli imprenditori italiani. E questo nonostante abbia permesso di far arrivare almeno 800mila lavoratori in 20 anni.
Decreto Flussi, quanti lavoratori stranieri sono arrivati in Italia negli anni
In Italia ci sono “tra i 300mila e i 500mila posti di lavoro disponibili”. E questo “può dar vita a un’immigrazione legale”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida a La Stampa. Perciò i Decreti Flussi vanno predisposti “cercando prima di tutto di esaurire l’offerta interna”. Serve quindi analizzare “quello che non riusciamo a colmare con l’offerta interna e poi scegliamo di far entrare regolarmente la forza lavoro da fuori. Per questo abbiamo deciso di lavorare sul nuovo decreto flussi, di cambiarne le regole”.
Facciamo però un passo indietro. Che cos’è il Decreto Flussi? Il Decreto Flussi è un provvedimento che ogni anno stabilisce il numero massimo di cittadini stranieri extracomunitari che possono entrare in Italia per motivi di lavoro. Con l’ultimo, quello del 2023, la quota è stata fissata a 82.705 persone, stagionali e non. Di questi, 30.105 ingressi sono destinati al lavoro subordinato non stagionale nei settori dell’autotrasporto, dell’edilizia, turistico-alberghiero, della meccanica, delle telecomunicazioni, dell’alimentare e della cantieristica navale. Il tutto, però, solo per i Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria. Per quanto riguarda il 2023, poi, il Decreto Flussi è destinato anche a coloro che intendono costruire imprese start-up innovative, a liberi professionisti e a imprenditori che vogliano investire in Italia almeno 500mila euro.
Negli ultimi 20 anni, grazie a questo provvedimento sono arrivati nel nostro Paese 800mila lavoratori stranieri, escludendo 1,2 milioni di addetti stagionali. Analizzando i dati, il numero più alto si è segnato nel 2006 con 250mila unità. Poco prima, nel 2003, gli ingressi erano stati 79.500 (di cui 68.500 stagionali), nel 2004 115mila e 500 (50mila stagionali) e nel 2005 179mila (45mila stagionali). Dopodiché, i numeri si sono notevolmente abbassati. Rimangono fuori dal conteggio, però, gli ingressi non regolari sanati in un secondo momento (almeno 2 milioni) e gli addetti regolarizzati per altre ragioni, come i motivi umanitari o i ricongiungimenti familiari.
>> Tutte le notizie di Stranieri in Italia