Roma – 17 settembre 2012 – Anche quest’anno saranno al massimo diecimila i cittadini extracomunitari che potranno entrare in Italia per imparare un mestiere, seguendo un corso di formazione professionale o facendo esperienza sul campo con un tirocinio.
Il tetto ai visti di ingresso, che verranno rilasciati per motivi di studio, è stato fissato da un decreto firmato il 12 luglio scorso dal ministro del lavoro Elsa Fornero, arrivato sabato scorso in Gazzetta Ufficiale. Distingue due categorie:
– cinquemila ingressi sono riservati a chi partecipa a corsi di formazione, organizzati da enti accreditati, che possono durare al massimo 2 anni e devono prevedere il rilascio di una qualifica o comunque di una certificazione sulle competenze acquisite.
– cinquemila ingressi (già divisi tra Regioni e province autonome) permetteranno di svolgere tirocini formativi e d’orientamento che completano un percorso di formazione professionale. Questi dovranno essere attivati da enti promotori indicati dalla legge, come ad esempio centri per l’impiego, scuole, università o enti senza scopo di lucro autorizzati.
Per ottenere il visto d’ingresso, il cittadino straniero dovrà presentare al consolato italiano la documentazione relativa al corso di formazione o il progetto di tirocinio, che deve essere approvato dall’ufficio regionale competente. Una volta qui avrà un permesso di soggiorno per studio, che potrà convertire in un permesso per lavoro se al termine della formazione troverà un’occupazione.
Elvio Pasca