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Diritti umani. Consiglio d’Europa: “Governo italiano cambi rotta rispetto al passato”

Il Commissario Muižnieks dopo la visita a Roma. “Invertire la tendenza del Paese. Bene stop ai respingimenti, troppa precarietà per i rifugiati”

Roma – 10 luglio 2012 –  “Il governo italiano ha mostrato segni di un cambiamento nelle sue politiche, il che suggerisce che potrebbe esserci un’opportunità di frenare infine l’erosione dei diritti umani e di invertire la tendenza nel paese. Ora l’Italia ha bisogno che tali segnali si trasformino in politiche e azioni concrete e inequivocabili”.

È il bilancio tracciato ieri da Nils Muižnieks, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa che la scorsa settimana è stato a Roma.  Una visita durante la quale si è concentrato sul rispetto dei diritti umani di Rom, Sinti, immigrati e richiedenti asilo.

Per quanto riguarda i Rom e i Sinti, il Commissario ha accolto con favore la recente adozione in Italia della prima strategia nazionale per l’inclusione dei Rom, aggiungendo che era per lui motivo di soddisfazione vedere che i Rom e i Sinti erano stati consultati ed invitati a partecipare alla sua elaborazione: “Tale strategia, che si distacca nettamente dall’approccio estremamente pericoloso dell’“emergenza nomadi”, deve essere applicata in modo coerente” ha indicato il Commissario. “È pertanto difficile comprendere certe iniziative che sembrano essere in completa contraddizione con lo spirito della strategia, quali il tentativo di rovesciare la decisione del Consiglio di Stato, che ha definito illegale l’”emergenza nomadi”, o il fatto di continuare la costruzione di un campo nomadi, che sarà un luogo di segregazione, in una zona isolata vicino a Roma”.

Muižnieks ha affermato che l’eccellente cooperazione stabilita tra le autorità comunali e i Rom e Sinti in numerose città dovrebbe diventare la norma e servire da guida per garantire che gli sgomberi forzati e i trasferimenti in campi isolati siano ormai relegati al passato.

Il Commissario ha inoltre accolto con soddisfazione l’intenzione espressa dalle autorità di trovare una soluzione alla situazione critica dei Rom apolidi provenienti dai paesi dell’ex Jugoslavia, e ha indicato di averne incontrato un certo numero nel corso della sua visita nei campi di Salone e Salviati II. Ha auspicato che tali intenzioni si traducano rapidamente in azioni concrete.

Per quanto riguarda gli immigrati, Muižnieks si è compiaciuto delle recenti dichiarazioni delle più alte autorità politiche riguardanti la fine della politica dei respingimenti, alla luce della sentenza della Corte di Strasburgo relativa al caso Hirsi Jamaa.

Pur apprezzando gli sforzi compiuti in tutto il paese per accogliere le persone in arrivo dal Nordafrica nella prima metà del 2011, il Commissario ha raccomandato di uniformare il sistema dei centri di accoglienza, affinché possa garantire ovunque un livello di protezione adeguato e sia in grado di soddisfare le emergenze delle diverse ondate di flussi migratori. Ha inoltre sottolineato che i rifugiati e gli altri beneficiari di protezione internazionale, pur essendo riconosciuti come tali, non ricevono il supporto essenziale di cui avrebbero bisogno per potersi integrare nella società italiana e vivono pertanto in condizioni di estrema precarietà.

Muižnieks ha aggiunto “Ho personalmente constatato la situazione intollerabile di circa 800 persone, che lottano per sopravvivere in un edificio abbandonato a Roma. È inaccettabile in un paese come l’Italia”.

Nel fare riferimento alla sua visita al centro di identificazione e di espulsione (CIE) di Ponte Galeria, dove sono trattenuti gli immigrati in attesa di identificazione, il Commissario si è dichiarato profondamente preoccupato per le condizioni di detenzione in tali centri. Ha tenuto a sottolineare che “molti giungono in tali strutture dopo avere scontato una condanna in carcere. Deve essere possibile provvedere alla loro identificazione quando sono ancora in carcere”.

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