Roma – 3 luglio 2012 – Sgominata a Roma un’organizzazione che produceva documenti falsi per il rilascio dei permessi di soggiorno.
Alle prime ore dell’alba, gli agenti della questura di Roma hanno dato esecuzione a cinque misure cautelari in carcere richieste dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. Tra gli arrestati, quattro donne e un uomo, ci sono anche un funzionario per il centro dell’impiego di Roma e un commercialista proprietario di due Caf.
Le indagini sono partite nei primi mesi dello scorso anno, quando, presso gli sportelli dell’ufficio immigrazione di via Teofilo Patini, sono giunte numerose richieste di rilascio o rinnovo di permessi di soggiorno per motivi di attesa occupazione. Parecchi cittadini stranieri infatti, la maggior parte di nazionalità cinese, avevano allegato al kit postale, contenente l’istanza, una scheda professionale emessa dal centro per l’impiego di Roma che attestava l’iscrizione nelle liste di disoccupazione.
Alcune incongruenze riscontrate durante la lavorazione delle pratiche, come ad esempio le iscrizioni a liste di disoccupazione senza aver subito un reale licenziamento, ha insospettito gli agenti guidati da Maurizio Improta, che a quel punto hanno iniziato una serie di verifiche. Ad avvalorare la tesi degli investigatori, anche il fatto che la maggior parte degli stranieri hanno dichiarato di non comprendere la lingua italiana, fatto questo, contrastante con quanto dichiarato nelle schede compilate dagli addetti allo sportello del Centro dell’impiego.
Secondo le indagini, l’offerta di permessi facili ha attirato a Roma immigrati anche dal resto d’Italia (ci sarebbero circa trecento cittadini stranieri indagati), pronti a pagare dai 250 e i 5.000 euro per il servizio. Le persone arrestate stamattina dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata al falso, all’immigrazione clandestina e al favoreggiamento della permanenza sul territorio nazionale di persone prive di requisiti.