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Domande flussi: in campo i patronati e le associazioni per l’assistenza

Domani si firmano gli ultimi protocolli d’intesa. A pagamento il servizio offerto alle imprese delle organizzazioni datoriali, gratuito quello dei patronati per chi assume colf o badanti

ROMA – La rete di assistenza per chi parteciperà alla corsa alle quote 2007 e non vuole imbarcarsi nell’impresa da solo vedrà impegnati organizzazioni dei datori di lavoro, patronati e associazioni che si occupano di immigrazione.

Il protocollo d’intesa tra i ministeri dell’Interno e della Solidarietà Sociale e le principali organizzazioni datoriali è stato firmato il 6 novembre, si stanno invece ancora limando quello con patronati e associazioni, ma la partita si dovrebbe chiudere domani. L’intesa va oltre i flussi, perché prevede assistenza anche per quando si potranno presentare online tutte le altre domande indirizzate agli Sportelli Unici, come quelle per i ricongiungimenti familiari.

Nell’immediato, gli sportelli degli organismi coinvolti potranno raccogliere le domande di assunzione, compilarle direttamente sui loro terminali e inviarle rispettando i termini scanditi dal decreto flussi. Avendo a che fare con dati sensibili, gli operatori avranno bisogno di una delega del datore di lavoro e dovranno accreditarsi presso la prefettura. Attraverso il sistema informatico messo su dal Viminale, potranno poi monitorare l’iter delle pratiche.

Questo canale potrebbe essere utile a chi non ha dimestichezza col computer, tempo o voglia di farsi trovare pronto davanti allo schermo quando scatterà l’ora x. È bene però tenere presente che le domande affidate a un’associazione, anche se partiranno tutte insieme, avranno ognuna, nella classifica finale, un orario di spedizione diverso, secondo un ordine che dovrebbe ricalcare quello della raccolta. Se ad esempio un’associazione ne ha raccolte 100 e le fa partire tutte alle ore 8.00, la 100esima risulterà inviata (è un’ipotesi) alle 8.05, e quindi nella graduatoria finale verrà scavalcata da quella spedita alle 8.01 da un privato.

Le organizzazioni dei datori di lavoro offriranno il servizio a pagamento, con tariffe (in genere si tratta della quota associativa) che variano caso per caso. "Per lo Stato l’ operazione è a costo zero, è normale che noi chiediamo all’utente di pagare la consulenza e la professionalità del nostro servizio. Questa è un’esternalizzazione di funzioni secondo la logica del mercato, senza dimenticare che chi vuole può comunque fare la domanda da sé, senza spendere un euro. Riteniamo positivo che ci si avvalga della sussidiarietà delle organizzazioni imprenditoriali e che il progetto non riguardi solo i flussi ma in prospettiva anche altri tipi di domande" dice Giulio Baglione, responsabile immigrazione della Confederazione Nazionale Artigianato e della Piccola e Media Impresa.

Sarà invece gratuita l’assistenza offerta da patronati e associazioni. "Stiamo definendo le ultime modalità. Ai nostri sportelli non si potranno rivolgere le imprese, ma singoli cittadini, che presumibilmente vorranno assumere colf e badanti. Il Ce.Pa. [la sigla che riunisce i patronati di Cgil, Cisl, Uil e Acli] ha operatori già qualificati che quest’anno, ad esempio, hanno curato 300mila domande di rinnovo del permesso" spiega Piero Bombardieri, responsabile nazionale immigrazione del patronato Ital Uil.

Il Sindacato Emigrati Immigrati dell’Ugl ha deciso di attivare i suoi sportelli accanto a quelli dell’Enas, il patronato di riferimento. "Anche noi offriremo il servizio gratuitamente, ma intervenendo direttamente come sindacato potremo coivolgere i nostri responsabili provinciali, che sono quasi tutti cittadini stranieri. Un’occasione per far partecipare a questa operazione personale che lavora ogni giorno nel campo dell’immigrazione" sottolinea il presidente Luciano Lagamba.

Per ora l’attività svolta dai patronati per permessi e flussi d’ingresso non è rimborsata, ma si attende un decreto del ministero del lavoro che dovrebbe farla rientrare tra quelle in base al quale viene riparito il fondo Patronati. Il fondo, del resto, è alimentato dai contributi previdenziali obbligatori versati da tutti i lavoratori, stranieri compresi.

Le associazioni datoriali hanno già iniziato a raccogliere le domande, patronati e associazioni aspettano la firma del protocollo e forse partiranno solo dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta. Chi ha deciso di farsi aiutare, farebbe bene a scegliere uno sportello e a prendere un appuntamento per la domanda. Muoversi subito vuole dire guadagnare un posto in cima alla lista.

(15 novembre 2007)

Elvio Pasca

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