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Due immigrati su cinque svolgono attività regolari in Italia

I dati di una ricerca dell’Ismu Roma, 7 giugno 2010 – Due immigrati maggiorenni su cinque, al 1° gennaio 2009, svolgono regolare attivita’ professionale in Italia, autonoma o in qualita’ di lavoratore dipendente a tempo indeterminato.

E’ quanto emerge dalla ricerca ‘Indici di integrazione. Un’indagine empirica sulla realta’ migratoria italiana’ della fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicita’).

Uno straniero ogni cinque lavora poi come dipendente a tempo determinato oppure in modo parasubordinato, mentre quote nel loro complesso di poco superiori a un terzo del totale riguardano, in ordine d’importanza quantitativa, rispettivamente disoccupati o al piu’ irregolari sporadici (16%), casalinghe, studenti o comunque persone in condizioni non professionali (11%), lavoratori irregolari, dipendenti o autonomi (10%). Al livello superiore d’inserimento professionale, meno del 3% degli immigrati maggiorenni sul territorio nazionale si collocano in condizioni lavorative imprenditoriali con propri dipendenti oppure in qualita’ di dipendenti altamente qualificati.

Al 1° agosto 2009, sempre secondo l’Ismu, piu’ di due lavoratori con contratto regolare ogni cinque lavorano nel settore dei servizi, in particolare, quasi tre su cinque tra le donne e uno su quattro tra gli uomini. Mentre in seconda battuta un uomo su quattro e una donna su cinque sono impegnati nel commercio e negli esercizi pubblici.

Decisamente connotata al maschile e’ poi la professione edile, che impegna un uomo su cinque tra quelli con regolare contratto; mentre sono le donne a mostrare quote superiori d’inserimento nel lavoro turistico-alberghiero (nell’11% dei casi a fronte dell’8% maschile) e gli uomini ad avere le maggiori incidenze nel lavoro agricolo (nel 6% delle occasioni a fronte del 2% femminile). Di conseguenza, queste differenze di genere si riflettono nel tipo di attivita’ svolta dai lavoratori regolari. Le donne sono soprattutto badanti o domestiche, oppure addette alla ristorazione o negli alberghi. Gli uomini, invece, sono principalmente impiegati nell’edilizia.

In generale, circa un immigrato su due guadagna 1.000 euro medi mensili netti sia tra gli uomini che tra le donne, per l’esattezza tra gli 800 e i 1.200. Il 6% degli uomini guadagna mensilmente piu’ di 1.550 euro, a fronte del 2% delle donne. Comunque il 19% dei lavoratori maschi ha retribuzioni mensili tra i 1.200 e i 1.500 euro, contro solamente meno dell’8% delle lavoratrici con la medesima capacita’ di reddito. Di contro, il 23% degli uomini guadagna meno di 800 euro al mese, a fronte di un valore d’incidenza quasi doppio tra le donne, dunque addirittura superiore al 40%.

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