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Durban 2: Approvato il testo finale sul razzismo

Ribadisce l’impegno a "prevenire, combattere e debellare razzismo, discriminazione, xenofobia e intolleranza”. Ecco il documento

Ginevra – 22 aprile 2009 – La Conferenza dell’Onu sul razzismo, la cosiddetta Durban 2, ha approvato ieri a Ginevra il documento finale per ribadire la lotta alla xenofobia e all’intolleranza. I lavori si sono conclusi ancora all’ombra del boicottaggio di alcuni Paesi e degli attacchi contro Israele da parte del presidente iraniano Mahumud Ahmadinejad.

Il testo finale è stato approvato per acclamazione, ma tra le polemiche e controversie. La Conferenza infatti è stata boicottata da nove paesi occidentali, tra cui l’Italia e gli Stati Uniti. Con la rapida approvazione del documento (avvenuta con tre giorni di anticipo rispetto al calendario), le Nazioni Unite hanno voluto voltare pagina all’indomani dell’intervento ”totalmente inaccettabile” del presidente iraniano, che ha definito Israele (senza mai citarne il nome) un ”regime razzista”, scatenando una pioggia di critiche.

Il documento (16 pagine per un totale di 143 articoli) ribadisce l’impegno a ”prevenire, combattere e debellare il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza”. Il documento si sofferma su numerosi aspetti del razzismo, dell’intolleranza quali i diritti delle minoranze e dei popoli indigeni, la lotta alla xenofobia e la discriminazione nei confronti di immigrati, rifugiati, richiedenti asilo, donne o ancora i rom.

Il testo è stato al centro di un braccio di ferro tra il gruppo dei Paesi musulmani ed i Paesi occidentali, a causa delle divergenze sulla questione medio-orientale e la diffamazione delle religioni. Come chiedevano gli occidentali, il testo adottato non menziona Israele ne’ il concetto di diffamazione delle religioni. Il paragrafo sull’Olocausto è stato invece mantenuto malgrado le richieste dell’Iran.

La Conferenza di Ginevra è chiamata a valutare l’attuazione degli obiettivi posti dalla Conferenza mondiale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza, tenutasi a Durban, in Sudafrica, nel 2001. La Conferenza del 2001 era stata abbandonata da Usa e Israele, in segno di protesta per i toni antisemiti dei dibattiti. La Conferenza di Durban II è boicottata da 10 Paesi: Israele, Canada, Usa, Italia, Olanda, Germania, Polonia, Australia, Nuova Zelanda e Repubblica Ceca.

Secondo l’Alto commissario delle Nazioni Unite, Navy Pillay, l’adozione del documento è ”un successo”: ”È la risposta giusta”, ha detto in una conferenza stampa. ”Il fatto che il documento sia stato adottato da tutti gli Stati (membri dell’Onu) tranne dieci è la nostra risposta, quello che chiamerei un successo”, ha aggiunto. Pillay ha sottolineato che la dichiarazione approvata riafferma il ruolo positivo della libertà di espressione e non contiene nessun riferimento alla ”diffamazione delle religioni”.

Pillay ha inoltre espresso l’auspicio che i Paesi rimasti fuori dalla Conferenza si uniscano presto alla comunità internazionale per combattere il razzismo. Il presidente della conferenza, il keniota Amos Wako, ha definito l’approvazione un risultato ”storico”. Positiva anche la reazione della Francia, tra i 23 Paesi dell’Ue che hanno scelto di partecipare alla Conferenza, pur avendo abbandonato la sala ieri in segno di protesta contro le parole del capo di Stato iraniano.

a.i.

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