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Emergenza Nord Africa. “Solo nel Lazio, 1500 profughi non sanno dove andare”

L’allarme dei sindacati: “La decisione del Viminale è scellerata e non ci sono fondi per la transizione” A rischio anche i posti di lavoro di chi era impegnato nell’accoglienza

Roma – 26 febbraio 2013 – ''Il ministero dell'Interno, invece di tutelare i cittadini rischia con una decisione improvvisa e scellerata di innescare un autentico dramma per tutta la cittadinanza”.

E' l'allarme lanciato da Fp Cgil e Cisl Fp Roma e Lazio sulla fine dell’accoglienza dei profughi arrivati in Italia durante l’emergenza Nord Africa. “ La decisione di dichiarare terminata l'emergenza a partire dal prossimo 1 Marzo non tiene conto delle conseguenze pratiche che prenderanno corpo. Solo sul territorio del Lazio sono circa 1500 gli immigrati richiedenti asilo che rischiano di non sapere dove andare a partire dal prossimo 1 marzo''.

''La decisione del ministero infatti dispone l'uscita dai centri di accoglienza degli emigranti richiedenti asilo senza indicare modalita' credibili e rapidamente realizzabili. Mettere 500 euro al mese in tasca ad ogni richiedente asilo adulto, come prevede la delibera, non e' di certo una soluzione mentre e' assurdo pensare di poter garantire la permanenza nei centri ai minori pagando l'irrisoria cifra di 35 euro al giorno che rischia di non coprire neanche il costo del lavoro”.

“Come organizzazioni sindacali – spiegano in una nota – non ci opponiamo all'idea che si possa dichiarare conclusa l'emergenza Nord Africa ma ci pare fondamentale gestire in maniera ben ponderata la transizione. Con una comunicazione inviata a tutte le prefetture solo in data lunedi' 18 febbraio, il Ministero ha annunciato questo provvedimento che tra l'altro non dispone dei fondi di copertura sufficienti per la transizione, delegando agli enti locali il reperimento delle coperture che come tutti sanno non ci sono ed in particolare a Roma e nel Lazio''.

Per la mattina del 28 febbraio Fp Cgil e Cisl Fp hanno indetto sotto la gli uffici della Prefettura di Roma. È allarme, tra l’altro,  anche per duecentocinquanta operatori dei centri di accoglienza per i quali i datori hanno avviato una procedura collettiva di licenziamento. I sindacati hanno chiesto una mediazione al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro.
 

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