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Emilia Romagna e Unar contro le discriminazioni

Accordo per prevenzione, monitoraggio dei casi e azioni di intervento  Bologna – 26 giugno 2009 – Insieme per promuovere una cultura del rispetto delle differenze. E’ stato firmato ieri  a Bologna un accordo operativo triennale tra il Centro creato dalla Regione Emilia-Romagna per prevenire e contrastare le discriminazioni e l’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali.

L’accordo prevede informazione e sensibilizzazione per prevenire i fenomeni di discriminazione, con una particolare attenzione al mondo sportivo, giovanile e alla scuola e la partecipazione a bandi e programmi europei. Centro regionale e Unar collaboreranno a un sistema di monitoraggio e di gestione dei casi di discriminazione, utilizzando prioritariamente iniziative di mediazione tra le parti e di ricomposizione dei conflitti.

Altri ambiti di scambio riguarderanno la formazione e l’aggiornamento, la definizione di linee guida condivise per la prevenzione e la presa in carico delle situazioni di discriminazione, la trasmissione dei dati relativi ai casi emersi in Emilia-Romagna per una comparazione su scala nazionale.

“L’idea che ci ha guidato – spiega Annamaria Dapporto, assessore regionale Promozione politiche sociali – è quella di instaurare forme di collaborazione reali e costanti nel tempo per potenziare le attività che entrambi i soggetti svolgono, nella logica dello scambio e del rafforzamento reciproco.

L’obiettivo finale – conclude l’assessore – è che il modello di Centro regionale che stiamo costruendo, attualmente composto da 144 punti antidiscriminazione in rete tra loro che rappresentano una valorizzazione di sportelli e risorse già attive, possa anche attraverso questa collaborazione con l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali diventare un punto di riferimento per altre Regioni italiane”.

“A ormai cinque anni dalla sua istituzione, la nuova sfida per l’Unar – sottolinea il direttore generale Massimiliano Monnanni – è l’implementazione del servizio di call center e la progressiva costituzione di una rete nazionale di antenne territoriali per la rilevazione e la presa in carico dei fenomeni di discriminazione razziale, mediante l’opportuna definizione di protocolli di intesa e accordi operativi con Regioni ed enti locali”.

“In quest’ottica – prosegue Monanni – l’accordo con l’Emilia-Romagna assume un valore di forte innovatività. Riteniamo di fondamentale importanza riproporre e sistematizzare la sperimentazione in essere con l’Emilia-Romagna in altri contesti regionali e provinciali, al fine di coinvolgere in modo strutturato non solo i livelli istituzionali ma anche e soprattutto il tessuto associativo già esistente, fornendogli ogni necessario supporto in ambito formativo, legale e consulenziale”.

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