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Ermal Meta: “Riforma della cittadinanza? Sarebbe ora…”

Intervista a tutto campo al cantautore dopo i successi a Sanremo. “Mi spinge a cambiare la ricerca della felicità. Ognuno di noi ne ha diritto”

Roma – 16 febbraio 2017 – “La terra è di chi se ne prende cura…” Ermal Meta dice di interessarsi poco di politica, preferisce ovviamente parlare delle sue canzoni. Lui che è nato in Albania e cresciuto in Italia, non ha però dubbi su cosa significhi oggi essere italiani e sul fatto che ormai “sarebbe ora”  di cambiare la legge sulla cittadinanza. 

Il cantautore, reduce dei successi a Sanremo, è stato intervistato da Keti Biçoku per Shqiptariiitalise.com, il portale degli albanesi in Italia (qui la versione integrale in lingua albanese). 

L’anno scorso terzo tra le Nuove Proposte, quest’anno terzo tra i Campioni (primo secondo la giuria degli esperti) e premio della critica. Maturato, da un festival all’altro? Cosa offre un’arena come Sanremo?

“Sono cambiate molte cose dall’anno scorso. La visibilità è maggiore tra i Campioni e sicuramente la canzone in gara insieme alla cover hanno fatto la loro parte”.

In Vietato morire, lei lascia intuire un passato difficile… Che cosa la ispira?

“L’ispirazione è tutto intorno a noi. Basta saper guardare”.

La violenza domestica lascia cicatrici in chi la subisce, spesso moglie e figli. Figli che domani diventeranno padri e che se saranno diversi dai loro padri è specialmente per merito delle madri. Come vede questi rapporti familiari?

“Come posso vederle se non nel modo in cui sono? Educare è fondamentale, disobbedire lo è ancora di più. Imparare a dire “no” può salvare una vita”.

Con Amara terra mia di Modugno ha vinto la serata delle cover. Molti hanno pensato che cantasse anche l’amara terra dell’Albania. Le piace questa lettura?

“Mi piace molto perché ognuno è libero di interpretare come più gli piace. È questo il bello della musica! La terra amara è quella che calpestiamo ogni giorno vivendoci e non solo andando via da essa. La terra amara sono le lacrime di un bambino affamato, di una madre senza lavoro, di un padre disperato. La terra amara sono i momenti che abbiamo dentro. La terra è il nostro tempo”.

Ha partecipato a Sanremo in gruppo, da solista o con canzoni scritte per altri. Ci si abitua o è sempre un’emozione nuova?

“L’emozione non cambia mai in certi casi. È il palco più grande d’Italia…”

Prima con Ameba 4, poi con La fame di Camilla e gli ultimi anni da solista. Cosa la spinge a cambiare?

“Mi spinge a cambiare la ricerca della felicità. Ognuno di noi ne ha diritto. Quando vedo che le cose non funzionano io le rifaccio da capo. Sono un lavoratore instancabile”.

È appena uscito il suo secondo album da solista, Vietato Morire, in verità un doppio album poiché comprende anche Umano dell’anno scorso… …

“Vietato Morire è un album di 9 canzoni completamente diverse fra loro. Ho voluto dipingere un quadro diverso, con molti colori, molte sfaccettature. Umano è semplicemente un regalo che ho voluto fare a chi acquista questo album che è impreziosito inoltre dalla splendida voce di Elisa, grande artista”. 

A Parma, alle primarie del centro sinistra per il sindaco,  partecipa un candidato italo-albanese, Gentian Alimadhi. Che ne pensa?  

“La cosa mi fa molto piacere e gli auguro di fare bene. Io mi interesso poco di politica a dire il vero”.

Le seconde generazioni stanno scendendo in piazza per sollecitare il Senato ad approvare definitivamente la riforma che riconoscerebbe la cittadinanza a chi nasce e/o cresce in Italia

“Sarebbe anche ora dato che la terra è di chi se ne prende cura e non solo di chi vi nasce sopra. Un po’ come con i figli”.

Keti Biçoku
Shqiptariiitalise.com

Leggi anche: Ermal Meta: “Alla ricerca della felicità” (Shqiptariiitalise.com)

 

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