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Espulsioni comunitari. L’Ue: “Si rispettino le regole”

Nuovo richiamo della Commissione europea. Mantovano insiste: "L’invito ad andarsene non basta"

Roma – 23 agosto 2010 – "Invitiamo gli stati membri ad applicare in modo corretto le regole Ue relative alla direttiva sul libero movimento dei cittadini del 2004, in quanto e’ di grande beneficio per tutti noi perche’ aiuta l’economia e rafforza la nostra identità europea", ha detto oggi il portavoce della commissaria europea alla giustizia Viviane Reding, Matthew Newman. Un nuovo richiamo dopo i rimpatri (volontari) dei rom avviati in Francia, ma anche una risposta indiretta alla proposta di Maroni di prevedere vere e proprie espulsioni coatte dei cittadini comunitari.

"Non facciamo commenti sulle singole situazioni degli stati membri, ma stiamo monitorandole da vicino e siamo in contatto regolare con le autorità nazionali, anche se e’ agosto, in quanto si tratta di una delle leggi fondamentali dell’Ue", ha ribadito il portavoce. "Finora", ha però aggiunto, non e’ arrivata a Bruxelles "nessuna denuncia ufficiale" sul modo in cui Parigi ha messo in atto le norme Ue in materia di immigrazione.

Newmann ha ricordato che "esistono linee guida precise rivolte l’anno scorso agli stati membri sull’applicazione della direttiva Ue del 2004 sul libero movimento, dove c’e’ un’amplissima casistica" per quanto riguarda cittadini in situazioni difficili e suscettibili di espulsione. E sulla proposta di Maroni ha commentato laconicamente: "Come sempre, prendiamo nota dei commenti e delle richieste che provengono dagli stati membri".

Il Pd: "Deriva populista"
"È evidente che i proclami di Maroni non spaventano la Commissione Europea ma producono solo un serio isolamento politico del nostro paese in Europa” commenta Sandro Gozi, capogruppo Pd nella commissione Politiche della Ue di Montecitorio, secondo il quale "dopo l’intervento della Commissione europea e’ sempre più urgente che Maroni riferisca in Parlamento perché vogliamo capire come intenda evitare i rischi di un’emarginazione dell’Italia in Europa".

"Le destre italiane e francesi stanno attuano – prosegue Gozi – una pericolosa politica populista per coprire le loro incapacità di gestire i fenomeni dell’immigrazione: preferiscono mettere in discussione principi fondanti dell’Europa, come il rispetto dei diritti umani e la libera circolazione delle persone, piuttosto che prendere atto del fallimento delle loro strategie repressive, contrarie – conclude Gozi – ai nostri interessi nazionali e alle regole europee. E’ una deriva intollerabile: il ministro dell’Interno non può’ sottrarsi ad un urgente confronto parlamentare".

Mantovano (Interno): "Servono espulsioni vere"
Il governo italiano, però, insiste sulla necessità di prevedere espulsioni più efficaci dei comunitari, non più basate solo sull’allontanamento volontario. ”Già’ due anni fa avevamo chiesto alla Ue una modifica che rendesse effettivo l’allontanamento, ma in sede europea fu bloccata. Ora la riproporremo, sperando di poter contare anche sull’appoggio della Francia" annuncia il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano.

Mantovano punta il dito contro il diverso trattamento previsto dalle norme europee per il cittadino comunitario  allontanato per motivi di ordine e sicurezza e quello che non ha un reddito sufficiente a rimanere in Italia. "Mentre il primo – osserva il sottosegretario – viene allontanato e riaccompagnato al paese d’origine, per il secondo scatta solo un’intimazione. Noi chiederemo, in sede europea, che anche nel secondo caso sia prevista l’espulsione e il ritorno nel paese d’origine".

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