Lussemburgo, 6 aprile 2012 – Nei Paesi europei la xenofobia non e' un problema grave per gli immigrati, che risultano invece molto piu' preoccupati dall'occupazione e dalla salute.
Lo rileva una ricerca promossa dall'Universita' del Lussemburgo che si basa sui dati del sondaggio sociale europeo che ha coinvolto 32mila immigrati di prima e seconda generazione e 160mila non-immigrati in 30 Paesi. I risultati dell'indagine hanno dimostrato che a rendere infelici gli immigrati in Europa sono principalmente i problemi di lavoro e di salute.
Disoccupazione, basso reddito e malattie sono i primi fattori ad influenzare il benessere degli immigrati. Lo studio ha rilevato che gli immigrati nei Paesi maggiormente ostili all'immigrazione attribuiscono solo il 2% della propria infelicita' alla xenofobia. I disoccupati sono risultati meno felici rispetto al resto della popolazione del 7%, quelli che guadagnano poco o hanno salari bassi sono meno felici dell'11% e quelli con problemi di salute del 9%.
L'eta' e il tempo trascorso nel Paese ospitante sono emersi come parametri importanti nell'auto-percezione e definizione dei livelli di benessere: i meno felici sono gli immigrati tra i 41 e i 60 anni, i piu' soddisfatti quelli tra i 22 e i 30 anni. L'indagine ha rilevato, inoltre, che maggiore e' la ricchezza del Paese ospitante maggiore e' l'infelicita' provata dagli immigrati rispetto al resto della popolazione. La ricerca e' stata presentata alla conferenza annuale della British Sociological Association a Londra.