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Europarlamento. Niente gruppo, la Lega Nord conterà poco

Il partito di Matteo Salvini e il Front National di Marine Le Pen non riescono a riunire esponenti di sette paesi diversi. I loro deputati finiscono tra i “non iscritti”, senza diritto di parola, cariche o risorse

Roma – 24 giugno 2014 – Sono arrivati nell’Europarlamento con una marcetta trionfante, sparando a palle incatenate contro l’immigrazione, ma ora che sono a Strasburgo e Bruxelles la Lega Nord e il Front National non potranno far sentire in maniera altrettanto forte la loro voce.

È sfumato il tentativo di costituire un gruppo autonomo di euroscettici in seno all’Europarlamento. Nonostante le diplomazie fossero in moto da tempo, Marine Le Pen e Matteo Salvini non sono riusciti a mettere insieme almeno venticinque deputati eletti in sette nazioni diverse, come prevede il regolamento per la costituzione dei gruppi.

Per fare numero, bisognava mettere unire anime molto diverse, a qualunque prezzo, una missione che si è rivelata impossibile. Ad esempio, l’olandese Partito della Libertà (PVV) di Geert Wilders ha posto un veto sull’alleanza con i polacchi del Congresso della Nuova Destra (KNP) guidati da Janusz Korwin-Mikke, accusati di razzismo, omofobia e misoginia.

Le conseguenze? Leghisti  & co finiscono tra i “non iscritti” e quindi la loro possibilità di intervenire in aula sarà limitata, con tempi molto contingentati, non potranno guidare commissioni o aspirare a cariche di rilievo, né partecipare alla stesura dell’ordine del giorno. Infine, e conta anche questo, dovranno rinunciare a segreterie, con uffici e assistenti, pagati dal Parlamento.

“Mi spiace – ha commentato poco fa Matteo Salvini su facebook – che a Bruxelles non siamo ancora riusciti a formare un gruppo con le 7 nazionalità previste, evidentemente non tutti hanno il coraggio di sfidare i POTERI davvero FORTI di finanza, banche e massoneria. Ma noi non ci arrendiamo, anzi combatteremo ancora più convinti! Anche se oggi purtroppo, tanti se non tutti, penseranno solo al calcio…”

L’operazione che non è riuscita a lui e a Le Pen è stata invece condotta in porto da Nigel Farage, leader del britannico Ukip e capofila del gruppo euroscettico Europa della Libertà e della Democrazia (EFD). Lo stesso gruppo nel quale, dopo molte polemiche e un referendum online tra gli iscritti, è confluito il Movimento 5 Stelle.

Elvio Pasca
 

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