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Europarlamento: ok a direttiva sui rimpatri

Testo approvato a maggioranza, senza modifiche. Gli Stati Ue avranno due  anni per recepirlo

Strasburgo – 18 giugno 2008 – Il Parlamento europeo ha approvato stamattina con 369 sì, 197 no e 106 astenuti la direttiva sui rimpatri, respingendo tutti gli emendamenti.

Il testo attende ora l’ultimo, scontato, via libera dai ministri degli Interni e Giustizia dell’Ue, che si riuniranno a luglio. A quel punto, gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepirla nella loro legislazione nazionale.

La direttiva stabilisce norme comuni per il rimpatrio dei cittadini extracomunitari clandestini.

In particolare prevede di dare la priorità ai rimpatri volontari, ma stabilisce anche le modalità per quelli coatti. I  clandestini potranno essere trattenuti in appositi centri per sei mesi estendibili, in alcuni casi, fino a 18 mesi e una volta espulsi non potranno rientrare nell’Ue per cinque anni.

I minori non accompagnati e le famiglie con minori potranno essere trattenute nei centri solo come extrema ratio e per il più breve tempo possibile.  Per chi è colpito da un provvedimento di rimpatrio è prevista inoltre la possibilità di godere del gratuito patrocinio.

Così i voti

La direttiva sui rimpatri è stata approvata con i voti dei Popolari, di buona parte dei Liberaldemocratici, del gruppo di destra Uen che raccoglie i deputati di An e della Lega, oltre ad un buon numero di euroscettici. Il dato emerge spulciando il tabulato delle votazioni, dal quale emerge che ad unirsi ai sì sono stati numerosi eurodeputati spagnoli e tedeschi del Pse.
Si sono espressi per la direttiva anche Beniamino Donnici, dell’Italia dei Valori, Gianni Rivera e Luca Romagnoli, entrambi nei non iscritti.

Sul no si sono schierati, come ampiamente annunciato, il gruppo della Sinistra europea, nel quale sono rappresentanti il Prc e il Pdci, i Verdi e il grosso del Pse, inclusi gi esponenti di Sinistra Democratica. Ha votato no anche Guido Sacconi (Pd), un gruppetto di euroscettici e alcuni eurodeputati dei liberaldemocratici, fra i quali Marco Cappato, Marco Pannella e il polacco Bronislaw Geremek.

Gli eurodeputati del Pd si sono astenuti. Astensione anche per gli eurodeputati laburisti e conservatori britannici.

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