STRASBURGO, 28 febbraio 2014 – Semaforo verde dall'Europarlamento all'accordo di riammissione fra Ue e Turchia.
L'intesa, firmata a dicembre scorso, prevede che sia gli immigrati clandestini di cittadinanza turca sia quelli provenienti da Paesi terzi ed entrati illegalmente nell'Unione attraverso la frontiera turca vengano riaccettati da Ankara nel suo territorio, qualora siano espulsi dall'Unione dei 28.
"Ora spetta alla Turchia rispettare gli impegni ed attuare in pieno l'accordo" ha affermato la relatrice tedesca Renate Sommer (Ppe), dopo il sì dell'Assemblea per alzata di mano. Ma la posizione di Ankara è chiara: i progressi sul fronte immigrazione con l'Ue andranno di pari passo con i negoziati per la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi nell'area di Schengen, avviati al momento della firma dell'accordo.
Ciò non toglie che una volta attuata, l'intesa "darà un contributo significativo nel frenare l'immigrazione irregolare nell'Ue che passa dalla Turchia, aiuterà a combattere il crimine a livello transfrontaliero, specie il traffico di esseri umani, attenuando la pressione sulla Grecia e sull'intera Ue" ha detto Sommer.
Secondo quanto previsto dall'accordo, Ankara riceverà un sostegno tecnico e finanziario dall'Ue per costituire la sua polizia di frontiera e installare le apparecchiature di sorveglianza, non solo ai confini con la Grecia ma anche con Siria, Iran e Iraq. Perché entri in vigore, l'accordo di riammissione necessita ancora della ratifica formale da parte di Ue e Turchia.