Roma – 8 giugno 2011 – Via libera del Parlamento Europeo all’ingresso di Bulgari e Romania nell’area Schengen. Oggi a Strasburgo i deputati hanno approvato a larga maggioranza un parere favorevole all’allargamento dell’area di libera circolazione. Un segnale importante, che arriverà domani sul tavolo dei ministri dell’Interno dell’UE, che si riuniranno domani a Lussemburgo.
Valutando i progressi dei due Stati membri, i deputati hanno concluso che, sebbene alcune questioni siano ancora aperte e in futuro dovranno essere seguite da vicino con regolarità, non costituiscono un ostacolo alla piena adesione a Schengen dei due paesi.
“Siamo in grado di accogliere la Bulgaria e la Romania nell’area Schengen e auspico che il Consiglio adotterà la stessa posizione non appena riceverà il nostro parere favorevole (…). I cittadini dei due paesi dovrebbero essere trattati come cittadini europei al 100% e non dovrebbero essere alla mercé di discorsi populistici” ha detto in Aula Carlos Coelho (PPE, PT), relatore del parere.
Il confine tra Bulgaria, Grecia e Turchia, una delle frontiere esterne dell’UE più soggette a flussi irregolari, rimane però “sorvegliato speciale”. L’Europarlamento chiede alla Bulgaria un piano speciale con le azioni da attuare al momento dell’ingresso in Schengen e anche un approccio comune con Grecia e Turchia per poter rispondere al possibile forte aumento della pressione migratoria.
Quello espresso oggi a Strasburgo, seppure importante, rimane un parere. L’ultima parola sull’abolizione dei controlli alle frontiere interne con Romania e Bulgaria tocca al Consiglio dei Ministri Ue. Devono essere infatti tutti i governi degli Stati che fanno già parte dell’area Schengen, con decisione unanime, a dare semaforo verde a Romania e Bulgaria
Intanto il Presidente dell’Europarlamento, Jerzy Buzek, ha dichiarato che “Schengen rappresenta uno dei più grandi successi raggiunti dall’UE. Non dobbiamo distruggerla con decisioni affrettate. Il sistema Schengen fornisce i più elevati standard di gestione delle frontiere. Romania e Bulgaria oggi hanno soddisfatto tali standard, quindi, non dobbiamo ritardare la loro integrazione. Invito il Consiglio a seguire le raccomandazioni del voto espresso oggi dalla grande maggioranza del Parlamento europeo “.
EP