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Europee: 30mila romeni per i candidati italiani

Iscritti alle liste aggiunte, il 6 e il 7 giugno voteranno insieme agli italiani. Cehan (Gazeta Romanesca): “Una partecipazione inaspettata”

Roma – 3 giugno 2009 – Sono quasi 30mila i cittadini romeni  che si sono “prenotati“per votare qui alle elezioni europee, scegliendo tra liste e candidati italiani. Trentamila volenterosi che, nonostante le pastoie della  burocrazia, si sono iscritti per tempo  alle liste elettorali aggiunte nei comuni di residenza.

L’Autoritatea Electorală Permanentă, l’organismo che gestisce le procedure elettorali in Romania, ha pubblicato ieri i dati sui connazionali residenti in altri paesi Ue che hanno scelto di esprimere il loro voto nei Paesi d’adozione. Complessivamente sono  89.373, concentrati soprattutto in Spagna (49.317) e in Italia (28.467).

Le iscrizioni alle liste aggiunte per le europee si sono chiuse il 9 marzo scorso. Quei trentamila hanno fatto una scelta importante, almeno simbolicamente:  esprimendo il loro voto nelle elezioni italiane, perdono infatti il diritto di votare, tramite i consolati romeni, per liste e candidati della madrepatria.

“Questo è molto significativo, perché testimonia l’attaccamento all’Italia. Con un milione di romeni in Italia, 30mila iscritti possono sembrare pochi, ma in realtà dalla comunità mi aspettavo una risposta molto minore. Alle ultime elezioni politiche romene hanno votato solo 4mila residenti in Italia, questa partecipazione per le europee è quindi sensazionale” commenta Sorin Cehan, direttore di Gazeta Românească.

“Dobbiamo pensare  – continua Cehan – a trentamila persone che, singolarmente, sono andate in Comune e hanno presentato la domanda iscrizione alle liste aggiunte. Hanno cioè espresso chiaramente la voglia di votare per dei parlamentari italiani. Per i romeni, che quando sono partiti erano disillusi dalla politica in patria, questo è importantissimo. E inoltre è solo la prima volta che ci viene data questa possibilità”.

Anche in Spagna la comunità romena conta circa un milione di persone, eppure gli iscritti sono molti più che in Italia. Perché? “Forse  perché i politici spagnoli – suggerisce Cehan – sono stati più bravi di quelli italiani. Bisogna coinvolgere e far sentire protagonista, anche alle elezioni, la più grande comunità straniera del Paese”.

Elvio Pasca

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