Roma – 11 aprile 2014 – È durata solo qualche giorno l’ipotesi di vedere all’Europarlamento Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa e simbolo dell’impegno della sua isola sul fronte dell’immigrazione.
La sua candidatura come capolista della circoscrizione Isole era stata annunciata domenica scorsa. Per convincerla ad accettare, era volato a Lampedusa anche Davide Faraone, responsabile immigrazione della segretaria del PD. “Mi candido per rafforzare il ruolo di Lampedusa – aveva detto Nicolini-. Non lascerà mai sola quest’isola. Metterò tutto il mio impegno per fare in modo che Lampedusa possa incidere sulle politiche del Mediterraneo”.
Quando però mercoledì scorso dalla segreteria del Pd sono uscite le liste definitive, il sindaco di Lampedusa non si è trovata al primo posto, assegnato al magistrato Caterina Chinnici, né al secondo, occupato dall’imprenditore Renato Soru, ma al terzo. E quindi ha deciso: "Rinuncio a candidarmi".
"Domenica scorsa, dopo lunga riflessione e insistenti inviti, ho accettato di candidarmi come capolista. La ragione che mi ha spinto a farlo è semplice: ho ritenuto che fosse una scelta dal forte valore simbolico, un riconoscimento per Lampedusa e la mia comunità, l'affermazione della centralità del Mediterraneo in Europa. Nella direzione nazionale del Pd che discuteva e approvava le liste sono prevalse altre logiche che – ha spiegato Nicolini – privano di significato la mia candidatura".
Corre invece per le Europee uno dei personaggi simbolo dell’immigrazione. Nei mesi scorsi si era parlato spesso di una possibile candidatura di Cècile Kyenge, deputata e ministra dell’Integrazione nel governo Letta. Mercoledì è arrivata la conferma: il suo nome è il terzo della lista che il Pd ha presentato nella circoscrizione NordEst, che comprende anche la “sua” Emilia Romagna.
EP