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False regolarizzazioni: 138 denunce a Napoli

Coinvolti cittadini italiani e stranieri

Napoli, 6 ottobre 2012 –  La polizia a Napoli ha denunciato 138 persone per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e falso, a vario titolo, dopo aver scoperto casualmente uno dei componenti della organizzazione che forniva pratiche per l'emersione 'taroccate'.

Un uomo e' stato sorpreso nei pressi dell'Ufficio Immigrazione della Questura mentre, comodamente seduto a un tavolino da bar e circondato da numerosi stranieri, era intento a dare informazioni e compilare modulistica. Alle domande degli agenti che cercavano di capire cosa facesse, il 45enne ha riferito di essere collaboratore di un Caf e di un sindacato ma il rinvenimento di una cartellina in suo possesso con la dicitura "Emersione", ha destato l'attenzione dei poliziotti, che lo hanno accompagnato nei loro uffici per esaminare le pratiche nella cartellina.

Si trattava di 48 istanze di emersione, tutte corredate da una certificazione medica attestante lo stato di fisica invalidita' del datore di lavoro richiedente, in modo tale da evitare la presentazione di documentazione sul reddito dell'uomo. Riscontri hanno mostrato che la documentazione era falsa; nessuno dei medici citati nelle certificazioni ha infatti riconosciuto la propria firma. Di fronte all'evidenza dei fatti, il 45enne ha ammesso di operare nell'ambito di un'articolata attivita' organizzata su base territoriale, capace di produrre certificazioni contraffatte per far accedere ai benefici della sanatoria cittadini stranieri fornendo loro falsi datori di lavoro spesso disoccupati e nullatenenti. E' stato inoltre accertato che l'uomo ha agito in concorso con la propria consorte e in stretta collaborazione con un sindacato con sede a Giugliano, un Caf e un patronato.

 I poliziotti hanno perquisito la sede del Caf e l'abitazione dei coniugi che lo gestiscono e hanno sequestrato 10mila euro, il registro delle attivita' illecite, 44 pratiche di emersione, i timbri falsificati di medici, nonche' i timbri personali di autorita' locali e persino di un funzionario prefettizio in servizio presso lo sportello unico per l'immigrazione.

L'organizzazione, dopo il versamento di 1000 euro previsto dalla legge fatto dallo straniero, gli dava la somma necessaria per pagare i bolli; poi questi pagava il 'servizio' con un acconto tra i 500 e i 1000 euro seguito da un saldo finale di 1000 euro. Tutte le richieste raccolte venivano poi fatte confluire insieme alla documentazione presso la sede del sindacato che ne avrebbe poi curato la trasmissione telematica.

Prima il 45enne, sua moglie 34enne e un suo complice 51enne sono stati denunciati. Poi sono stati identificati e denunciati 67 italiani residenti in vari comuni dell'hinterland partenopeo e nel capoluogo, per aver favorito la permanenza nel territorio dello stato di cittadini stranieri, nonche' per falso materiale; infine 68 stranieri, provenienti da vari paesi dell'Europa Orientale, dall'Asia e dall'Africa, per falso materiale.

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